InfoAut
Immagine di copertina per il post

La “matanza de los penales”

||||
||||

La notte tra il 18 e il 19 giugno i militanti di Sendero Luminoso, partito comunista peruviano, rinchiusi nelle carceri di Lurigancho, El Fronton e Santa Barbara si ribellano al durissimo regime carcerario a cui sono sottoposti, riuscendo a neutralizzare e prendere prigioniere alcune guardie. Le richieste dei carcerati sono molteplici: il riconoscimento di status di prigionieri di guerra, il miglioramento del vitto, l’accelerazione dei processi e le visite familiari, ma soprattutto il rifiuto del trasferimento nella nuova struttura-lager denominata Castro Castro, in costruzione nei pressi di Lima, in cui temevano di essere uccisi.

La risposta del governo fascista peruviano è durissima, vengono fatte intervenire le forze speciali dell’esercito in tutte e tre le strutture carcerarie e praticamente tutti i detenuti fatti prigionieri verranno successivamente massacrati.

A Lurigancho i prigionieri, che sono riusciti ad impadronirsi del carcere, vengono avvisati dal direttore che hanno 10 secondi per arrendersi, in caso contrario ci sarà l’intervento della Guardia Repubblicana. Dieci secondi dopo la squadra fa saltare la porta metallica ed esplodere una parete ed entra nel carcere. I detenuti rispondono alle esplosioni delle granate e alle raffiche di mitragliatrice lanciando delle molotov. Durante la strenua resistenza portata avanti dai prigionieri per molte ore, muoiono una trentina di carcerati. Quando gli altri si arrendono ed escono dal carcere con le mani alla nuca, un membro dell’esercito spara ad un detenuto arreso: si susseguono spari alla bocca o alla nuca. Tutti i 126 carcerati che hanno preso parte alla rivolta, anche coloro che si sono arresi, vengono portati nel cortile del carcere e fucilati.

A El Fronton, invece, i senderisti riescono a prendere prigioniere sei guardie carcerarie e ad impadronirsi delle loro armi: e la resistenza prosegue per tutto il giorno. Alle sei del pomeriggio prende il via l’operazione da parte delle forze della Marina, che bombarda i padiglioni del carcere. I prigionieri, sapendo che la rivolta a Lurigancho è stata sedata nel sangue e che tutti i detenuti sono stati uccisi, si rifiutano di arrendersi. Dopo numerosi tentativi di dialogo falliti, il giorno successivo si realizza un nuovo assalto, che costringe i sopravvissuti ad arrendersi. I detenuti escono dichiarando la resa, ma vengono suddivisi a gruppi di cinque, portati nel cortile del carcere e fucilati. A El Fronton muoiono 140 compagni.

Nel carcere femminile di Santa Barbara le rivendicazioni delle detenute sono le stesse: l’operazione viene portata avanti dalla polizia. Alle undici l’irruzione avviene da tre punti, la porta esterna, il terrazzo e il dormitorio delle guardia. Le compagne, barricare in una sezione del carcere, si difendono con lance e frecce costruite artigianalmente. Le truppe entrando sparando raffiche di mitragliatrice che uccidono due detenute che sono costrette, dopo ore di durissimi scontri, ad arrendersi definitivamente.

Guarda “Casos Emblemáticos | Asalto al Penal El Frontón, 1986“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

el frontonperùrivoltasendero luminoso

Accadeva Oggi

  1. 1943

    Immagine di copertina per il post

    Ivaldi ammazza il fascista Morej a Torino

    Nel capoluogo piemontese Giovanni Pesce svolse, con il nome di battaglia “Ivaldi”, numerose azioni di sabotaggio contro l’occupante nazista e uccise diversi esponenti del regime fascista collaborazionista, dimostrando tenacia e capacità nella dura e spietata guerriglia urbana condotta dai gappisti. Pesce ha raccontato nelle sue memorie il suo primo attentato mortale diretto contro il maresciallo […]

  2. 1970

    Immagine di copertina per il post

    S. Benedetto del Tronto in rivolta

    23 dicembre 1970 Il 23 dicembre del 1970 il motopeschereccio oceanico “Rodi” fa naufragio al largo del porto di S. Benedetto del Tronto dove era diretto. Dopo quattro giorni nessuna operazione di recupero dello scafo e delle salme dei marinai è stata ancora avviata;  il 27 dicembre  i marinai di tutte le imbarcazioni, dopo una […]

  3. 1984

    Immagine di copertina per il post

    La strage del rapido 904

    Il 23 Dicembre 1984 viene ricordato per la “Strage del rapido 904”, anche detta “Strage di Natale”. Il rapido 904, proveniente da Napoli e diretto a Milano, quel giorno era pieno di viaggiatori, dal momento che era il periodo pre-natalizio. Il treno non giunse mai a destinazione: nella galleria di S. Benedetto Val di Sambro […]