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La Repubblica Partigiana del Corniolo

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La “Libera Repubblica del Corniolo” è un territorio dell’Appennino forlivese che durante la Resistenza, su iniziativa del comandante partigiano Riccardo Fedel, si autoproclamò indipendente il 2 febbraio 1944.

L’iniziativa precorse di diversi mesi l’appello che, il 4 giugno 1944, dopo la liberazione di Roma da parte delle truppe alleate, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia lanciò per creare nelle zone liberate vere e proprie forme di governo amministrativo, che daranno vita a “Giunte popolari comunali”.

L’impatto simbolico fu enorme in quanto la Repubblica nacque nel territorio di nascita di Mussolini e fu il primo esempio di governo autonomo.

La giurisdizione si estende dall’omonimo paese di Corniolo (Frazione del comune di Santa Sofia – Forlì) al suo comprensorio, tutto montuoso e compreso nei comuni di Santa Sofia, Premilcuore, Bagno di Romagna “Il Comando si installa nel palazzo di un agrario che l’ha lasciato vuoto. Ven-gono costituiti a tre chilometri di distanza i blocchi di sicurezza, nessuno potrà più uscire né entrare senza il lascia passare del Comando. Ha luogo un comizio per la popolazione (…). La vita funziona regolarmente (…). I contadini sono invitati a non pagare tasse al Comune di Santa Sofia fino a quando esisterà il podestà fascista”. “I poteri cittadini erano consegnati ad un comitato facente capo al comando dei partigiani, che regolava la vita civile, il commercio del bestiame e riscuoteva le tasse, come risultava dal ‘Diario’ di don Sabino Roverelli, parroco della chiesa del posto. «L’esperienza si prolungò per circa venti giorni durante i quali furono discussi e adottati numerosi provvedimenti di gestione diretta», di riforma agraria, incluse misure «discliplinari» nei confronti dei partigiani «cui fu proibito l’uso di bevande alcoliche e l’accesso ai caffè».

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pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

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