InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli autonomi e il terremoto in Irpinia

||||

“La testimonianza di Vincenzo Miliucci, storico compagno romano dei Comitati Autonomi Operai”

 

Il 23 novembre 1980 un violento terremoto (6,9° Richter) devastò il Sud, ci furono 2735 morti, 9000 feriti, 400.000 sfollati.

In tutta Italia si attivò una straordinaria gara di solidarietà popolare, vista l’inadeguatezza e i ritardi degli aiuti di Stato.

Tra i moltissimi che vi presero parte, Radio Onda Rossa e I Comitati Autonomi Operai di Roma costituirono il Centro di Solidarietà Proletaria fin dalle prime ore della tragedia. Quella domenica 23 novembre, gli affezionati ascoltatori di Radio Onda Rossa telefonarono avvertendo del sisma e dell’urgenza di prestare soccorso. La catena di solidarietà prese avvio seduta stante: la radio mise a disposizione il suo conto bancario per le sottoscrizioni (subito 2 milioni), i Comitati Autonomi Operai svuotarono 4 sedi in via dei Volsci per ricevere gli aiuti e al numero 32 il lunedì fu attivata una linea telefonica a nome del Centro di Solidarietà Proletaria per ogni incombenza e per comunicare con l’epicentro del terremoto.

Ininterrottamente, per 3 giorni in via dei Volsci una miriade di persone portò di tutto: dai generi alimentari a quelli sanitari, vestiario pesante, coperte, sacchi a pelo, scarponi, stivali, tende, brandine, lampade, gruppi elettrogeni, taniche, potabilizzatori, saponi… ben presto le 4 sedi furono colme e si dispose per il 27/11 la partenza per portare soccorso ai terremotati di Sant’Andrea Di Conza (Avellino).

Intanto Radio Onda Rossa aveva fatto appello alla disponibilità di compagne/i “almeno per una settimana, in condizioni di autosufficienza e vaccinazione antitifo”, a cui risposero in molti tra architetti, geometri, elettricisti, infermieri, medici, precari, 285 fotografi, cucinieri, tuttofare…

Il 27 novembre giunsero a Sant’Andrea di Conza 60 compagne/i con al seguito 8 camion e 2 pulmini (in un mese furono inviati aiuti per oltre 200 milioni). Erano i primi soccorsi che arrivavano, fu attrezzata subito la cucina che diede da mangiare a 1200 persone compresi i pochi militari inviati sul posto senza mezzi; un convento abbandonato per il sisma divenne il deposito degli aiuti che in continuità giungevano da Roma.

In breve, il 9 dicembre fu inaugurato il “baraccone in legno 15mt x 6”, che ospitava la mensa e il Centro Sociale; nel convento fu attrezzato un pronto soccorso presidiato da medici e infermieri; 2 architetti romani contribuirono alla rilevazione degli edifici lesionati; la rete elettrica fu ripristinata dagli operai elettricisti Enel giunti volontari da Roma e Catanzaro. Ben presto i volontari denunciarono ammanchi e ruberie da parte dell’amministrazione locale, del governo Regionale e Nazionale: “Terremoto, un affare da 40.00 miliardi”, nel mentre la popolazione soffriva le durezze della distruzione e dell’inverno: per questo furono fatti oggetto dal sindaco DC, dai CC e dagli inquirenti, di discriminazioni e ostacoli, fino all’atto finale dei “57 fogli di via” da parte del Questore di Avellino in data 24 e 25 dicembre!

Un atto politico quanto infame: i volontari, nel caso autonomi divenuti beniamini della popolazione, dovevano essere cacciati perché in grado smascherare le magagne; nelle zone terremotate non ci dovevano essere occhi indiscreti che denunciavano ed erano in grado di mobilitare la sofferenza. Sotto Natale la popolazione di S. Andrea di Conza in assemblea dimostrò e sottoscrisse mozioni di solidarietà, ma non ci fu verso, i CC manu militari operarono la fuoriuscita dal territorio di tutti i volontari, che solo successivamente nel giugno 1981 al TAR di Napoli ebbero partita vinta “con la revoca dei fogli di via, in quanto illegali”. La strage dei terremotati del Sud fu il grande business per la DC e la camorra, che con le decine di migliaia di miliardi della ricostruzione aumentarono a dismisura i loro poteri e traffici. Le inchieste, i processi e le condanne postume non scalfirono questo malaffare; che continua a ripetersi con altri attori nei terremoti e nei disastri presenti. La solidarietà dal basso di migliaia di volontari non è mancata nei terremoti de L’Aquila, di Amatrice e altrove, necesserà di attivarsi ovunque ci sia sofferenza: la nostra umanità è fuori e oltre qualsiasi calcolo, ma dobbiamo pur porci di mettere fine agli sciacalli che mangiano sulle disgrazie, ai partiti e ai governi che glielo permettono.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

IRPINIAterremoto

Accadeva Oggi

  1. 1915

    Immagine di copertina per il post

    Sciopero generale contro la guerra

    Dopo una serie di manifestazioni di interventisti e contrari alla guerra, il 16 maggio 1915 si apre a Bologna il convegno nazionale del Partito socialista al fine di discutere l’opportunità di uno sciopero generale. A Torino, nonostante alcuni pareri contrari, alla Camera del lavoro si stabilisce di indire lo sciopero senza attendere la decisione di […]

  2. 1944

    Immagine di copertina per il post

    “gira per la città Dante di Nanni”

    Il 18 maggio ricorre l’anniversario della morte di una figura storica dell’antifascismo italiano: quella di Dante Di Nanni, giovane militante dei GAP torinesi, ucciso nel 1944, all’età di 19 anni, dalle truppe nazifasciste. Figlio di genitori di origine pugliese, fin da giovanissimo comincia a lavorare nelle fabbriche cittadine, proseguendo gli studi alla scuola serale; allo […]

  3. 1973

    Immagine di copertina per il post

    Ibrahim Kaypakkaya

    Il 18 maggio 1973 Ibrahim Kaypakkaya, 24 anni, veniva “giustiziato” con un colpo alla nuca nella prigione di Diyarbakir. Dopo quattro mesi di torture per estorcergli informazioni. Invano. Per quanto giovane (al momento della morte aveva solo 24 anni) era già uno dei principali esponenti del movimento comunista in Turchia e tra i fondatori del […]