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Il primo BR arrestato – Mau

27 maggio 1974

Paolo Maurizio Ferrari (detto Mau ) nasce a Modena il 22 settembre del 1946 . Nel settembre del 1969 si trasferisce a Milano dove entra in fabbrica e insieme ad altri operai-studenti si ritrova a far parte del CPM (Collettivo Politico Metropolitano). E’ l ‘anno del risveglio operaio, l’ anno in cui la classe operaia ritrova quei valori che fanno parte delle sue tradizioni migliori:

l’egualitarismo e la solidarietà; è l’anno della contestazione studentesca, con tutti gli entusiasmi e i suoi limiti. Esperienze determinanti come le lotte operaie per i contratti, le azioni contro i capi, le lotte nei quartieri contro gli sfratti e i fascisti.

Da qui la necessità di dare continuità ad un’organizzazione di lotta armata ben strutturata : le Brigate Rosse. Il 27 Maggio del 1974, Mau, è il primo ad essere arrestato fra i presunti responsabili del sequestro del giudice genovese Mario Sossi, il primo ad essere inquisito come appartenente alla “banda armata Brigate Rosse”. Non si è mai pentito, né dissociato. Mau e altri compagni decisero di sequestrare il pubblico ministero Sossi che aveva retto l’accusa nel processo di Genova nei confronti di alcuni compagni genovesi che erano stati arrestati dopo una rapina allo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari). Viene preso pochi giorni dopo la fine dell’ “azione Sossi”. Nel libro “ Quelli erano i tempi: ricordi e considerazioni di un brigatista rosso” ( 2020, Edizioni Colibrì) Mau racconta il suo arresto che riportiamo di seguito: “[…] Vengo preso pochi giorni dopo la fine dell’ azione Sossi. Il mio arresto è avvenuto in un modo semplicissimo: Sono andato in un posto dove non dovevo andare, senza gli accorgimenti necessari e nonostante questo sono riuscito anche a scappare. C’era la polizia lì, ma non l’ avevo vista, avevo visto una macchina strana, sono entrato lo stesso. I poliziotti li ho sentiti salire e quando stavano per entrare nell’ appartamento mi sono buttato fuori, loro erano solo due, erano in borghese, mi sono buttato in mezzo e sono riuscito a scappare. Ho fatto le scale di corsa, avevo ventott’ anni e poi ho saltato un muro, ho attraversato un giardino e sono sbucato in un altra via, poi sono salito sulla moto di un compagno – sai, all’ epoca, ma anche adesso, compagni, compagne, li riconosci, non c’è bisogno di spiegarlo. Lui si è fermato, proprio bloccato. Gli dico: . Sirene spiegate, è arrivata la pantera e mi hanno preso. Era Maggio, erano le sette di sera, c’era la gente sul marciapiede che mi guardava, e ho detto: , mi sono rivendicato l’ appartenenza alle BR. Al che i poliziotti mi sono saltati addosso, mi avevano già ammanettato, bloccato. Poi, da Firenze mi hanno portato a Torino, dato che il mandato di cattura proveniva dalla procura di quella città ( che in questo era anche allora, come oggi, dispiegata più di Milano). ” Qualche settimana dopo il suo arresto, le operazioni repressive guidate dal generale Dalla chiesa e Reviglio Della Venaria, all’ epoca rispettivamente capo dell’ antiterrorismo il primo, e procuratore generale il secondo, iniziano a portare in carcere altri brigatisti tra cui Renato Curcio e Alberto Franceschini. Il processo prese il nome di “ Maurizio Ferrari più altri” in quanto Mau è stato il primo degli arrestati tra le BR. Essendo il primo ad essere nominato al processo, i compagni gli hanno affidato il compito di leggere il comunicato con cui venivano rifiutati gli avvocati difensori nel processo contro il nucleo storico br. Per questo motivo il processo fu subito bloccato nel 1976. Dopo 12 anni di carcere ha subito una serie di condanne per insulti alla corte e apologia di reato che hanno portato la sua pena a 30 anni. Non ha mai presentato domanda per un permesso, non ha mai usufruito dei benefici previsti dalla legge. Entrato nel 1974 e uscito dal carcere nel 2004, girando quasi tutti i carceri speciali, compresa l’Asinara. Il 26 Gennaio 2012 torna in carcere in relazione agli scontri con le forze dell’ordine in Val di Susa il 3 luglio 2011, contro la linea ad alta velocità Torino-Lione, ci rimane una decina di mesi.

Guarda “La Storia si ripete e pure nel peggiore dei modi… Bisogna combattere, combattere, combattere!“:

Guarda “Il Processo Di Torino – Documentario con Gian Carlo Caselli“:

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