InfoAut
Immagine di copertina per il post

I Nar uccidono Roberto Scialabba

||||
||||

Il 28 febbraio 1978 è per i neofascisti romani una data significativa: tre anni prima era morto durante gli scontri alla sezione missina

Nei giorni precedenti all’anniversario della morte di Mantakas, Fioravanti e i suoi accoliti discutono molto su quale azione mettere in atto per ricordare il camerata ucciso, fino a quando un neofascista appena uscito dal carcere riporta la notizia che a sparare ad Acca Larentia, il 7 gennaio, sono stati quelli del centro sociale di Via Calpurnio Fiamma. Detto, fatto: quella sera in otto salgono su tre macchine e si dirigono verso il quartiere Tuscolano. Arrivano davanti all’edificio occupato, ma lo trovano chiuso, perché la mattina stessa è stato sgomberato da un’operazione di polizia.

Il gruppetto comincia a perlustrare la zona, entra in un parchetto e vede un gruppo di ragazzi, che dal vestiario sembrano appartenere alla sinistra extraparlamentare. I neofascisti scendono da una delle macchine, e cominciano subito a sparare. Le pistole però si inceppano, ma per terra rimane, ferito, Roberto Scialabba, colpito al torace, mentre gli altri ragazzi, alcuni feriti, riescono ad allontanarsi. L’agguato potrebbe concludersi senza vittime, ma Valerio Fioravanti salta addosso a Roberto e gli spara: uno, due colpi alla testa. È il primo omicidio di Valerio Fioravanti, ma lui stesso si rende conto che i ragazzi di Piazza San Giovanni Bosco non avevano nulla a che fare con Acca Larentia.

Alcune ore dopo, una telefonata all’Ansa rivendica l’omicidio: “La gioventù nazional rivoluzionaria colpisce dove la giustizia borghese non vuole. Abbiamo scoperto noi chi ha ucciso Ciavatta e Bigonzetti. Onore ai camerati caduti.” Ci vorranno però quattro anni, dopo le dichiarazioni del pentito Cristiano Fioravanti, perché la magistratura riconosca la matrice politica del delitto, che fino allora era stato considerato un “regolamento di conti tra piccoli spacciatori”.

In una scritta, quando il 30 settembre di un anno prima era stato ucciso Walter Rossi, Roberto, pur non conoscendolo direttamente, lo aveva così ricordato: «Una lacrima scivola sul viso, una lacrima che non doveva uscire, il cuore si stringe, si ribella, i suoi tonfi accompagnano slogan che si alzano verso il cielo “non basta il lutto pagherete caro pagherete tutto”». Così, all’indomani della morte, i compagni di Cinecittà lo ricordavano: «Roberto era un compagno che lottava, come tutti noi, contro un’emarginazione che Stato e polizia gli imponevano. E’ caduto da partigiano sotto il fuoco fascista».

Guarda “IL TEMPO NON CANCELLA LA MEMORIA – Per Roberto Scialabba“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

fascistinarroberto scialabbaroma

Accadeva Oggi

  1. 1919

    Immagine di copertina per il post

    Assalti squadristi a Milano

    Il 15 aprile 1919 a Milano un corteo di scioperanti fu assalito, nel centro della città, a colpi di pistola e bombe a mano da gruppi di fascisti, i Fasci di Combattimento erano stati fondati alcuni giorni prima in piazza San Sepolcro, nazionalisti, arditi e futuristi. Sul terreno rimasero tre giovani lavoratori: Teresa Galli di […]

  2. 1944

    Immagine di copertina per il post

    Gap in azione obiettivo Giovanni Gentile

    La risposta alla ferocia fascista viene ancora dai Gruppi d’Azione Patriottica. Il bersaglio, l’uomo che deve pagare non per rappresaglia, ma per il contributo che ha dato e che dà ai misfatti fascisti, dei quali porta piena la responsabilità, non è scelto a caso. È Giovanni Gentile. Gentile ha appoggiato il fascismo fino in fondo […]

  3. 1980

    Immagine di copertina per il post

    Muore Jean Paul Sartre

    Il 15 aprile del 1980 si spegne a Parigi all’età di 75 anni il filosofo francese Jean-Paul Sartre. Fu senza dubbio una fra gli intellettuali più attivi e vivaci del secondo dopoguerra in Europa. Sul piano del pensiero la sua opera maggiore resta “L’essere e il nulla”, pubblicato nel 1943, pietra miliare dell’esistenzalismo, in cui […]