InfoAut
Immagine di copertina per il post

Antonio Gramsci: “Odio il Capodanno” (1916)

31 dicembre 1915

Vi proponiamo di seguito il celebre brano pubblicato da Antonio Gramsci il 1° gennaio 1916 nell’edizione torinese de “L’Avanti!”.

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.
Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

Dicono che la cronologia è l’ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch’essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell’età moderna.
E sono diventati così invadenti e così fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 0 il 1492 siano come montagne che l’umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. Così la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa il film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.

Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore.

Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.

Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell’immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno più nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d’inventario dai nostri sciocchissimi antenati.

(Antonio Gramsci, 1° gennaio 1916, Avanti!, edizione torinese, rubrica Sotto la Mole).

Guarda “Odio il capodanno da A. Gramsci“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1912

    Immagine di copertina per il post

    Olga Bancic

    Nata il 10 maggio 1912, decapitata il 10 maggio 1944. Nata Golda Bancic (nota anche con il nome di battaglia francese Pierrette) è stata un’ebrea comunista rumena, nota per il suo ruolo nella Resistenza francese durante la seconda guerra mondiale. Olga Bancic nacque da una famiglia ebrea a Chişinău, Bessarabia, che allora faceva parte dell’Impero […]

  2. 1944

    Immagine di copertina per il post

    Walter Ulanowsky

    Nato a Trieste il 6 giugno 1923,trasferitosi a Genova per intraprendere gli studi universitari, è raggiunto dalla notizia dell’armistizio mentre sta svolgendo il servizio militare come ufficiale di complemento. Per sottrarsi alla cattura sceglie insieme ad altri commilitoni di unirsi immediatamente ai primi nuclei armati che nel gennaio 1944 danno vita alla III brigata Garibaldi […]

  3. 1986

    Immagine di copertina per il post

    A Roma in centomila contro il nucleare

    Roma, 10 maggio ’86, 100.000 persone scendono in piazza contro il nucleare. Ormai da anni la lotta contro il nucleare sta mostrando una crescita di intensità, diffusione nei territori e aumento della radicalità. La capitale viene invasa da tutte le realtà anti-nucleari, e un imponente corteo che blocca tutta la città. Dopo e prima Cernobyl […]