Torino: la “stagione dei bulloni” e della contestazione di Cgil, Cisl e Uil
2 novembre 1992
Nel luglio 1992 precisamente il 31 (Il giorno prima delle vacanze) i sindacati della triplice firmano un accordo vergognoso con il governo Amato e con i padroni in cui viene abolita la scala mobile e che vorrebbe bloccare la contrattazione aziendale.
Il 31 luglio ‘92 è la conseguenza logica delle svendite dei vertici sindacali degli anni precedenti. Nel 1976, con la svolta dell’Eur, Cgil Cisl e Uil inaugurarono la fase dei sacrifici. Segue la sconfitta alla Fiat nel 1980, l’abolizione del punto unico di contingenza nel 1984 e la disdetta della scala mobile da parte di Confindustria nel 1991. Per i padroni abolire la scala mobile vuol dire chiudere col decennio delle lotte operaie degli anni ’70.
A settembre il governo Amato vara una manovra economica particolarmente dura contro i lavoratori con un prelievo dello 0,6% da tutti i conti correnti con annessa riforma pensionistica.
Ma questa volta non tutto va liscio per quei venduti dei sindacati, nelle piazze si fa sentire forte la rabbia operaia e popolare. A Firenze Bruno Trentin viene pesantemente contestato il 22 settembre, il 23 e il turno della Uil a Milano con Silvano Veronese, il 24 A Napoli la Cisl con D’Antoni. È impossibile concludere i comizi: fischi e urla prevalgono, dalle piazze piovono sui palchi sindacali bulloni, uova e pomodori. I bonzi parlano protetti dal servizio d’ordine dietro a scudi di plexiglas. Quel periodo viene definito “stagione dei bulloni”.
Giornali, sindacati e politicanti vari promuovono una campagna stampa che definisce i contestatori come manipoli di provocatori. L’unità del 23 settembre titola “L’Autonomia assalta Trentin ma 150mila lo applaudono “. La realtà vera è che i lavoratori non solo tollerano chi lancia i bulloni ma li sostengono e fanno di tutto per impedire ai burocrati sindacali di concludere i comizi a suon di fischi.
E a Torino cosa succede?
Il 25 settembre una piazza arrabbiata ha accolto il comizio di Sergio Cofferati: protetto da scudi di plastica, ha iniziato con mezz’ora di anticipo a parlare quando molti non erano ancora arrivati. Non è riuscito a strappare nemmeno un applauso, sul palco erano tutti impegnati a schivare ortaggi, bulloni e uova con gli scudi e gli ombrelli. Al termine del veloce comizio Cofferati ha invitato a isolare i provocatori. Lo stallo creato dalla fuga dei sindacalisti veniva rotto dalla musica del furgoncino del Csa Murazzi che si dirigeva verso il palco. A questo punto partiva una dura carica di Ps e Cc che picchiavano tutto quello che gli capitava a tiro, bucata le gomme del furgone e danneggiata l’impianto di amplificazione.
Finiva così una grande giornata di lotta.
Era la prima volta che a Torino si aggregava un vero e proprio sound system a un corteo (prima si usavano le famose trombe): erano presenti gli Assalti Frontali e i 99 posse con i locali Torino Posse.
L’onda delle mobilitazioni cresce di giorno in giorno, si rafforza il movimento dei delegati autoconvocati, il sindacato cerca di arginare e recuperare un minimo di credibilità convoca uno sciopero generale di 4 ore per il 13 ottobre. La storia si ripete ancora contestazioni a Torino e scontri a Milano.


Sfoglia “Stagione dei bulloni – Settembre 1992” e “Rassegna stampa – Settembre 1992“:


Sfoglia “Stagione dei bulloni – Ottobre 1992“:


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