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Appello: tutte le università d’Italia in mobilitazione in solidarietà con Bologna!

Quanto avvenuto a Bologna è noto. Un attacco portato avanti dall’università prima con la decisione unilaterale di installare un sistema di controllo tramite i famosi tornelli, poi con l’appoggio della questura con le cariche della celere dentro il 36.

Attacco contro una comunità di studenti e studentesse che rivendicano il diritto ad un sapere libero e si oppongono a inutili barriere all’ingresso di una sala studio, e che quel giorno avevano deciso di autorganizzarsi riaprendo ed autogestendo la biblioteca. E’ prima di tutto questione di diritto allo studio, ma non soltanto: è questione di minare le basi dell’alterità possibile.

E’ l’attacco ad una comunità e attraverso essa ad ogni frammento di contestazione, di dissenso, di opposizione reale al discorso e ai soprusi di chi si arroga il diritto di decide sulle nostre vite. Dopo la gravissima irruzione della celere in antissommossa, abbiamo visto la giusta e degna risposta di chi non ci sta a chinare la testa di fronte a queste imposizioni.

Dicono che siamo una generazione di pigri, ci dicono che dovremmo essere flessibili, ci dicono che siamo choosy. La verità è che siamo una generazione di giovani marchiati a vita dalle politiche di precarietà del PD e di Poletti, dal lavoro gratuito stile EXPO, dall’impossibilità di tracciare prospettive di futuro ed essere imbrigliata in questo eterno presente di sofferenza.

Abbiamo una grande responsabilità: rompere la solitudine di tanti coetanei e coetanee, creare una contronarrazione a chi specula sugli interessi giovanili e non fa altro che perpetuare il tempo infinito della nostra precarietà. Economica, esistenziale. Anche per Michele, per chi se ne va col cappio al collo.

Perché non accada più e la forza collettiva sia il vero segno del riscatto.

Facciamo perciò appello a tutte le città, agli studenti, alle studentesse ed ai tanti e tante solidali del Paese, perché giovedì 16 sia una giornata di mobilitazione e così i giorni a venire. Dal Nord al Sud alle isole segnaliamo, manifestiamo, contestiamo i responsabili delle scelte scellerate che subiamo in Università e non solo. Riappropriamoci del nostro tempo e dei nostri spazi, per costruire l’alternativa possibile all’interno dell’università ormai azienda.

L’università è di chi la vive!

Assemblea degli studenti e delle studentesse del 36

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