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Tempo Rosso sotto sgombero? Tempo Rosso non si tocca!

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Negli scorsi giorni a 10 compagni e compagne del CSOA Tempo Rosso di Pignataro Maggiore (CE) sono state notificate denunce per invasione e occupazione, in un attacco politico contro un’esperienza importante di lotta e cultura alternativa in Campania. Ripubblichiamo il comunicato del Tempo Rosso nel quale si invita alla partecipazione ad una assemblea cittadina il prossimo 11 Febbraio per rispondere collettivamente alla provocazione ricevuta e alle minacce di sgombero.

Tempo Rosso sotto sgombero: 10 denunce per invasione e occupazione!

Alle intimidazioni risponderemo con la resistenza ad oltranza: Tempo Rosso non si tocca!

Sono stati notificati, in questi giorni, 10 avvisi di conclusione indagini verso altrettanti militanti del Csoa Tempo Rosso, con accuse che vanno dall’invasione e occupazione della struttura fino all’imbrattamento. Indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Un intervento senz’altro tempestivo: si sono accorti solo dopo 19 anni che gli stabili dell’ex macello di Pignataro sono stati liberati e restituiti all’uso della comunità, visto che in questi 19 anni sono migliaia le donne e gli uomini che hanno attraversato lo spazio.

Anni di presenza costante sul territorio, in particolare in tutti i cicli di lotte a difesa della salute e dei territori: dalla discarica provinciale e la piattaforma per rifiuti industriali a Pignataro alla centrale biogas di Sparanise; dal gassificatore a Capua fino agli ultimi cicli di lotte a Calvi Risorta, contro la centrale a biomasse e per la bonifica della discarica ExPozzi, e a Bellona, per la bonifica dell’Ilside.

Anni di iniziative controculturali e di aggregazione sociale dal basso e libera dai circuiti della mercificazione del tempo libero e della socialità. Anni di autoproduzione di cultura indipendente, di esperienze musicali nate nella sala prove libera e gratuita. Centinaia di artisti e writers provenienti da tutta europa che hanno nel tempo lasciato un segno del loro passaggio.

Anni di lotte a difesa delle fasce sociali subalterne: dai lavoratori della zona industriale, in crisi permanente, alla Benetton ed alla Nuroll, solo per citarne alcune; dalla difesa delle famiglie sfrattate al ciclo di lotte contro la Tares, insieme a gran parte della comunità di Pignataro.

Sempre voce critica e vitale in un panorama sociale e culturale che è fatto di disoccupazione, precarietà, alienazione; argine verso derive fasciste e razziste, attraverso la militanza quotidiana nelle strade dei paesi dell’Agro Caleno.

Ecco cosa siamo! Non un semplice caseggiato occupato, ma una comunità numerosa e ribelle, che da anni costruisce e ipotizza percorsi di emancipazione e di lotta. Ci sembra per questo superficiale il livello dell’attacco che stiamo subendo in queste ore. Ci vuole ben altro che qualche scartoffia e un sigillo di sequestro. Anche se, nell’era del ministero Minniti, possiamo aspettarci di tutto.

Siamo inoltre consapevoli che il procedimento in questione, al di là delle valutazioni di carattere tecnico giuridico, è un procedimento squisitamente politico, perché politico e antagonista al sistema del dominio è il nostro percorso su questi territori. La nostra voce e i nostri corpi danno fastidio non tanto per l’invasione di cui si parla nel procedimento, quanto per la capacità di accendere i riflettori sulle speculazioni e gli interessi dei poteri forti che agiscono sul nostro territorio.

Inutile dire che non ci lasceremo intimidire in nessun modo. Lanciamo l’appello a quanti in questi venti anni hanno attraversato lo spazio (da chi ha dato il proprio contributo suonando, dipingendo, montando, smontando, a chi ci ha incontrato nelle decine di cicli di lotte a difesa dei territori, a quanti abbiamo incontrato ed incontriamo nelle strade delle lotte e dei conflitti ogni giorno) ad abbracciare la nostra battaglia di indisponibilità alla resa e di autodifesa del concetto stesso di Tempo Rosso, oltre che delle mura di cemento armato.

Cedere qui e in questa fase storica significa cedere un punto di riferimento e di sperimentazione conflittuale permanente, che riteniamo non possa essere abbandonato senza agire, senza il tentativo della difesa e della resistenza ad oltranza. Non ci tireremo indietro rispetto a quella che a nostro avviso è la più grande battaglia di libertà nella guerra contro il dominio che combattiamo da anni. Faremo di queste strade di provincia, di queste mura di cemento armato e delle colline che ci circondano, la nostra Stalingrado!

Difendere Tempo Rosso per difendere le, seppur poche ma ugualmente vitali, conquiste che siamo riusciti ad ottenere in questi anni.

Invitiamo tutte e tutti all’assemblea in difesa di Tempo Rosso che si terrà Domenica 11 Febbraio alle 18 presso gli stabili dell’ex macello e, ad esprimere solidarieta’ e sostegno alla comunita’ ribelle dell’agro caleno!

CSOA TEMPO ROSSO
for self defense

 

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