InfoAut
Immagine di copertina per il post

Autogestire l’acqua: autogestire la vita

||||

Riportiamo dalla pagina del Nodo Solidale un prezioso intervento dei compagni che vivono in Messico sulle lotte per l’acqua che vengono portate avanti in centroamerica. 

Di seguito condividiamo l’intervento del Nodo Solidale Messico per l’iniziativa “Per l’acqua e per la vita – Contro ogni guerra” svoltasi lo scorso 27 marzo per far vivere anche alle nostre geografie la “Carovana per l’Acqua e per la vita: Popoli uniti contro il saccheggio capitalista” che sta attraversando il Messico, tessendo cammini di autonomia e organizzazione dal basso e a sinistra, a partire dallo scorso 24 Aprile in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.

L’iniziativa si sarebbe dovuta svolgere all’interno della Laboratoria Ecologista Autogestita Berta Caceres, ma purtroppo non è stato possibile svolgerla al suo interno a causa dell’ennesimo infame sgombero che ha colpito lo spazio. Nonostante lo sgombero l’iniziativa è stata mantenuta nel vicino parco della Caffarella per continuare le mobilitazioni e per sostenere la mobilitazione per Berta.

Cuxtitali, Messico, 27 marzo 2022

Innanzitutto grazie a LAPAZ Roma, al Comitato Romano per l’Acqua Pubblica e alla LaboratoriaEcologista e Transfemminista Berta Caceres per darci la possibilità di poter raccontare la lotta per la difesa dell’acqua e la lotta per l’autonomia che caratterizza il nostro quartiere Cuxtitali, a SanCristobal de Las Casas, Chiapas, Messico. Oltre a ringraziarvi, vogliamo anche esprimere la nostra massima solidarietà per l’infame sgombero della Laboratoria Ecologista Berta Caceres: quest’azione repressiva non fa altro che confermare la necessità di spazi di libertà negati dalla necropolitica capitalista. Resistere con vita oggi significa inevitabilmente animare spazi ribelli come LEA Berta e moltiplicarli in mille isole verdi anticapitaliste: non mollate, compagne!

A scrivervi è la parte del collettivo Nodo Solidale che vive in Chiapas, specificatamente a San Cristobal de Las Casas. Come abitanti attivi nella borgata di Cuxtitali, siamo parte del movimento a difesa dell’acqua, dei boschi e dell’autonomia del quartiere.

L’antico Barrio di Cuxtitali si trova ai margini di San Cristobal de Las Casas, a ridosso dei boschi della zona orientale della città. Per la sua forte identità ribelle, per le caratteristiche bellicose proprie di un quartiere operaio e popolare, era detto a suo tempo “Barrio Bravo” (traducibile come Borgata Coatta). Di quell’antica fierezza, che risale a più di 500 anni fa quando qui vivevano i primi indigeni che facevano da manovalanza sfruttata per i Conquistadores che costruirono l’insediamento di Ciudad Real, oggi ne resta un’effervescente eredità politica che si esprime nelle manifestazioni culturali e popolari del quartiere, nell’autogestione comunitaria della sorgente di acqua potabile e nella lotta a difesa del territorio e dei boschi che circondano quest’area.

Attualmente la zona di Cuxtitali è sotto il fuoco incrociato della gentrificazione (con la relativa speculazione immobiliare), la crescita della macchia urbana e dell’industria delle bevande in bottiglia che punta a privatizzare, con l’appoggio delle corrotte autorità municipali, le sorgenti che storicamente forniscono acqua potabile agli abitanti del quartiere.

Infatti, essendosi sviluppata ai margini di San Cristobal e da sempre ghettizzata dai poteri economici razzisti del centro della città, Cuxtitali ha gestito per secoli la fornitura di acqua in maniera indipendente dalla città, approvvigionandosi direttamente prima ai pozzi e poi alle sorgenti d’acqua di montagna, poco distanti dal Barrio Bravo. A partire dal 1972, di fronte all’assenza di servizi offerti da parte del Comune in questa zona “emarginata”, l’approvvigionamento d’acqua è diventato un vero e proprio sistema comunitario indipendente da qualsiasi agenzia istituzionale, retto e gestito dalla partecipatissima assemblea dei soci, come spiegheremo successivamente. Oggi sono 1400 le famiglie che ricevono acqua potabile attraverso questo sistema, le cui chilometriche tubature sono state costruite e installate con il lavoro collettivo degli abitanti del quartiere.

Esiste una Mesa Directiva composta da 6 persone (quasi tutte donne, nel turno attualmente in carica) eletta ogni 3 anni in assemblea. Le funzioni della Mesa Directiva sono quelle di riscuotere la quota annuale degli utenti, definiti in realtà “soci” del Sistema de Agua Potable Chupactic; garantire la regolare distribuzione di acqua, per turni assegnati strada per strada; organizzare la festa di Santa Cruz del 3 maggio, data simbolica durante la quale le popolazioni indigene locali ringraziano la Madre Terra per la presenza dell’acqua nella nostra vita; registrare nuovi soci al sistema comunitario; rappresentare il quartiere nelle dispute legali e nelle riunioni pubbliche per la difesa dell’acqua. Gli uffici di questa direzione collettiva, nei pressi della piazza principale del barrio, sono aperti due volte alla settimana e le persone in carica non ricevono nessun salario ma prestano volontariamente questo servizio alla comunità. Gli unici stipendiati di tutto il Sistema de Agua Potable Chupactic sono due operai idraulici che tutti i giorni aprono e chiudono le valvole secondo i turni dettati dalla Mesa Directiva e aggiustano le tubature quando è necessario. La gratuità dei turni del servizio comunitario permette, fra le altre cose, di ridurre al minimo i costi di gestione della distribuzione dell’acqua. Infatti il costo della quota annuale del sistema comunitario del nostro quartiere è quasi 9 volte inferiore a quella del sistema municipale del governo di San Cristobal, 120 pesos contro 1000 pesos (5 euro contro 45 euro l’anno). Inoltre la Mesa Directiva, per funzionare capillarmente, conta aull’aiuto dei representantes de calle, persone elette in ognuna delle diciotto strade del quartiere, il cui compito è segnalare perdite d’acqua o problemi tecnici simili, convocare a riunioni specifiche riguardanti le questioni della propria strada, fare da megafono per le convocazioni e comunicati della Mesa Directiva, raccogliere opinioni e suggerimenti degli abitanti e soci della propria strada. Inoltre la Mesa Directiva, insieme al Consejo Vecinal (una specie di Comitato di Quartiere istituzionale, qui però formato ed eletto dal basso), convoca le giornate di lavoro collettivo, come la pulizia dei parchi pubblici, della zona delle sorgenti o altre attività simili.

Se avete notato, abbiamo scritto che la Mesa Directiva rappresenta il quartiere nelle riunioni pubbliche, ma non lo soppianta, ovvero la Direzione collettiva non può prendere decisioni politiche, legali, strategiche o fare alleanze o convocare alle mobilitazione senza l’autorizzazione dell’assemblea generale dei soci e delle socie. Per cui periodicamente, ogni 4 mesi più o meno, vengono convocate delle assemblee (con in media 600/700 partecipanti) durante le quali si discutono le varie proposte relative non solo al buon funzionamento del sistema idrico, ma anche relative alle strategie di difesa delle sorgenti d’acqua e dei boschi che li circondano, costantemente minacciati dalle mire accaparratrici del Municipio di San Cristobal e, quindi, delle imprese multinazionali. In generale, per qualsiasi tipo di emergenza o proposta che interferisce con la vita di quartiere, viene convocata un’assemblea e – anche se non si parla di acqua potabile – il punto viene discusso collettivamente. Per fare un esempio, negli ultimi mesi sono state convocate assemblee di quartiere per approvare la costruzione della Casa del Migrante, gestita dalla diocesi, e di una Palestra Popolare Autonoma, presentata da una comunità sportiva di cui facciamo parte.

In pratica la gestione pubblica e comunitaria dell’acqua fa da collante politico e culturale per il quartiere e la sua assemblea di gestione è diventata quindi inevitabilmente il centro decisionale di quasi tutti gli aspetti della vita collettiva, in un complesso ma reale esercizio di democrazia dal basso, un esempio di contropotere popolare.

Ovviamente e come ben sapete, l’autorganizzazione fa sempre paura ai potenti perché rappresenta un intralcio ai piani di saccheggio, sfruttamento e privatizzazione. Il quartiere di Cuxtitali, o almeno la sua parte politicamente più attiva, si è guadagnato la pericolosa antipatia di tutti i partiti politici, avendo dimostrato nei fatti di non cedere alle illusioni e ai ricatti di ogni campagna elettorale. L’obbiettivo principale della lotta nel quartiere è molto chiaro e non da scanso a equivoci: mantenere l’autonomia del sistema comunitario dell’acqua e, di conseguenza, la difesa dei boschi attorno alle sorgenti che permettono l’approvvigionamento di acqua potabile non solo del quartiere ma di tutta la città.

Vale la pena sottolineare che esiste un precedente storico che conferma la necessità di mantenere indipendente il sistema di acqua comunitario e non cedere alle continue proposte di municipalizzazione dello stesso. Infatti nel lato opposto della città, alle falde del boscoso vulcano inattivo del Huitepec, le sorgenti che erano del Municipio di San Cristobal sono state date 20 anni fa in concessione alla Coca Cola che ha installato lì la fabbrica più grande del Centroamerica: 1.300.000 litri al giorno vengono estratti per produrre la bibita zuccherata più famosa del mondo, mentre gli abitanti del quartiere stesso attorno alla fabbrica non hanno acqua sufficiente per l’uso domestico. Un illogico furto del bene comune più importante per la specie umana, regalato dalle istituzioni governative al profitto delle grandi imprese. Schierarsi contro i governi locali, di tutti i colori che si alternano al potere, e contro multinazionali come la Coca Cola ha un prezzo. La strategia del potere è quella di ridurre la capacità di resistenza del quartiere attraverso una doppia strategia: dall’esterno sabotare le tubature e attaccare i compagni e le compagne con gruppi di picchiatori legati al narcotraffico e dall’interno attraverso l’infiltrazione nell’assemblea di quartiere di gente legata ai partiti politici al potere, il cui obbiettivo è far saltare l’assemblea stessa e generare divisionismo. Ovviamente il governo e le imprese possono contare con un budget economico che permette loro di comprarsi la stampa (e a volte anche la gente stessa del quartiere) e così criminalizzare la lotta autonoma del Barrio Bravo e degli altri gruppi ecologisti della città.

Nel giugno del 2018 e a dicembre de 2021 sono stati sequestrati prima 6 e poi 4 compagni e compagne del sistema comunitario autonomo da parte di gruppi mafiosi che operano nei quartieri poveri nella zona più periferica della città. I nostri compagni sono stati torturati, con tecniche da interrogatorio militare, accusati apertamente di essere “dei cazzo di ecologisti di merda”, poi rasati e umiliati pubblicamente. Di fronte all’azione criminale di questi gruppi armati la risposta del quartiere è stata compatta e immediata: dopo aver suonato le campane della parrocchia per l’emergenza, ci si è riuniti al volo in piazza con la convocazione della Mesa Directiva e in centinaia si è andati ad occupare prima il Palazzo Municipale, per imporre al governo di negoziare con i sequestratori (mercenari del governo stesso) e poi, al calare della sera, a bloccare l’autostrada d’accesso alla città come pressione dal basso sulle trattative in corso. In entrambi casi si è riusciti a liberare i compagni e le compagne, grazie a questa straordinaria capacità di mobilitazione della gente del quartiere e delle organizzazioni ambientaliste vicine alla lotta di Cuxtitali. Ma i gruppi criminali godono della totale impunità, offerta loro dal sistema giudiziario corrotto al servizio dei politici e delle imprese, ragion per cui sappiamo già da adesso che subiremo nuove aggressioni e, francamente, temiamo per la vita degli attivisti più esposti. Così come in tante, troppe altre parti del mondo.

Vi ringraziamo ancora una volta per averci dato la parola. Vi assicuriamo che qui non molleremo, che quest’assemblea variopinta e scalcagnata composta da donne di chiesa, vecchi contadini, falegnami e muratori, bambini e bambine del colore della terra, maya ed europei alternativi, analfabeti, laureati e artigiani – tutti lavoratori e lavoratrici – dal basso, dal profondo sud del Messico, continuerà a difendere qualcosa che vale più della vita di ognuno di noi: l’acqua, ovvero l’elemento basico per l’esistenza stessa di tutti gli esseri viventi del pianeta.

Grazie.

Nodo Solidale Messico

#caravanaporelaguaylavida

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

acquachiapasmessico

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roghi e lotta per la vita in Macedonia: avete acceso le fiamme, ora preparatevi al fuoco

Il 16 marzo, 59 giovani sono morti tra le fiamme a Kocani, in Macedonia, in un club notturno. Avevano tra i 14 e i 25 anni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Ancora negazionismo, ad un giorno dall’anniversario del colpo di stato il Governo ha demolito un monumento allo scrittore Osvaldo Bayer

Invece di occuparsi dello stato delle strade di fronte all’abbandono delle opere pubbliche, la Viabilità Nazionale è stata utilizzata come strumento di provocazione nell’ambito di un nuovo anniversario dell’ultimo colpo di stato. Questo martedì, soltanto un giorno dopo un nuovo anniversario del sanguinoso colpo di stato perpetrato il 24 marzo 1976, il governo di Javier […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: l’arresto di Imamoglu scatena nuove proteste contro Erdogan

In Turchia sono scoppiate massicce proteste dopo che le autorità giudiziarie – all’interno di una vasta operazione contro centinaia di persone –  hanno arrestato Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, pochi giorni prima che venisse scelto come candidato del partito di opposizione laico CHP alle presidenziali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un superclassico della repressione di Milei con proiettili, feriti e caccia a pensionati e tifosi

Cronaca di un pomeriggio di violenza istituzionale come non si vedeva da molto tempo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sul campo di concentramento e sterminio in Jalisco. Il Ranch Izaguirre a Teuchitlán

Il ritrovamento del campo di sterminio nel ranch Izaguirre a Teuchitlán, Jalisco, lo scorso 5 marzo 2025, è un esempio della crudeltà e dell’atrocità normalizzata, istituzionalizzata e coperta in Messico.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Comune di Bussoleno allunga le mani sulla stazione internazionale ed è subito bufera

“Metti la cera, togli la cera”. Chi di noi non si ricorda della famosa frase pronunciata dal maestro Miyagi nel film “Karate Kid” all’inizio degli anni 80.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: La guerra contro i popoli continua

Nel quadro delle Giornate Globali Giustizia per Samir Flores Soberanes!, a sei anni dal suo assassinio, il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno reso pubblica una dichiarazione a sostegno dell’Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord dell’Istmo (Ucizoni), condannando l’imboscata avvenuta nella zona di confine tra Santo Domingo Petapa e San Juan Mazatlán, Oaxaca, nella quale furono uccisi tre dei loro difensori del territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La violenza colpisce la scienza: gli esperti sono minacciati per aver rivelato gli impatti sulla biodiversità

Messaggi intimidatori, attacchi fisici, avvertimenti. Secondo l’International Council on Science, gli scienziati ambientali latinoamericani sono sempre più minacciati. di Ana Cristina Alvarado, da ECOR Network “Stiamo assistendo a casi di persone che pubblicano informazioni scomode e, alla fine, si attaccano gli scienziati al fine di mettere a tacere il loro lavoro”, afferma Laura Furones, autrice […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornate di lotta globali per Samir Flores

Il 20 Febbraio decorrevano 6 anni dall’assassinio di Samir Flores Soberanes.Compagno instancabile nelle lotte territoriali ed ambientali contro la devastazione ambientale del Proyecto Integral Morelos. da Nodo SolidalePer approfondire clicca qui Il 20 siamo stati sotto l’ambasciata messicana a Roma con il busto di Samir, mentre altri busti bloccavano la strada per cholula, venivano esposti a Parigi, […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane

Siamo lietə di annunciarvi l’uscita di “Educazione Autonoma in Messico #2 – Esperienze Urbane”, un nuovo elemento della collana “Quaderni della Complicità Globale” realizzata in collaborazione con il progetto editoriale Kairos – moti contemporanei. da Nodo Solidale Nel volume abbiamo raccolto delle interviste, completamente inedite, dedicate all’educazione all’interno dei processi di organizzazione dal basso e  […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Risorse rinnovabili: risorse illimitate? Per una transizione energetica a misura dei territori.

L’incontro pubblico organizzato da Confluenza si terrà martedì 25 febbraio ore 14.30 al Politecnico di Torino, aula 9B.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cinque nuovi data center in programma a Torino

In questi giorni è uscita la notizia di ben cinque progetti di “data center” nella città di Torino e nella cintura.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]