FPLP: il ddl su “Israele stato nazionale del popolo ebraico” è una dichiarazione di guerra al popolo palestinese
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ha denunciato l’approvazione da parte del governo di Netanyahu del disegno di legge denominato “Israele come stato nazionale del popolo ebraico” in quanto rinnovata dichiarazione di guerra verso i diritti civili e la storia del popolo palestinese nei territori occupati dal 1948.
Ciò riflette il razzismo palese dello stato israeliano e i suoi tentativi di “legalizzare e legittimare” le già esistenti politiche di discriminazione, razzismo e oppressione che hanno tenuto sotto attacco il popolo palestinese negli ultimi 66 anni. Come fa notare il Fronte, tutto ciò è parte integrante di una strategia volta a preparare il terreno per ulteriori espulsioni di massa, in continuità con la Nakba, e a proseguire la giudaizzazione del territorio palestinese, peraltro già in atto.
Uno degli obiettivi di questo disegno di legge, fa notare ancora il Fronte, è quello di far apparire l’assedio del territorio da parte dello stato occupante, così come l’espansione delle colonie, l’annessione di Gerusalemme, la divisione della moschea di Al-Aqsa, il danneggiamento dei luoghi sacri islamici e cristiani e i crimini commessi sia a Gerusalemme che in tutta la Palestina, come tappe di un “conflitto religioso” o di una “battaglia in nome della religione”.
Il Fronte ha richiesto di osteggiare questa legge razzista estendendo il livello dello scontro con lo stato razzista su più fronti, quello palestinese, quello arabo ma anche su vari fronti internazionali. In particolare, fa notare il FPLP, è fondamentale elaborare una strategia nazionale per tutelare i diritti del popolo palestinese e per valorizzare la natura della causa palestinese, riconoscendola come la lotta di una nazione democratica per liberarsi dalla colonizzazione di uno stato razzista; è inoltre fondamentale far valere trattati e normative internazionali, in particolare far agire la Corte Penale Internazionale, affinché i leader dello stato invasore siano perseguiti per i loro crimini. Infine, il Fronte ha sottolineato l’importanza di far continuare e far crescere il movimento per il boicottaggio e l’isolamento su tutti i livelli dello stato occupante, così da destrutturare la sua facciata di leggittimità.
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