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No Tav: cosa sta succedendo a Salbertrand?

Ai margini del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand sono arrivati jersey di cemento, griglie metalliche e concertina necessari per il cantiere dello svincolo del cantiere Tav.

da notav.info

Questa settimana i tentacoli dell’alta velocitá si sono allungati anche sulla piana di Salbertrand destinata, da progetto, ad ospitare l’area industriale designata alla fabbricazione dei conci funzionali alla realizzazione del tunnel di base.

Le recinzioni sormontate dalla concertina sono arrivate alla stazione di servizio del Gran Bosco, rendendo questa zona l’ennesimo fortino da militarizzate ai fini della realizzazione di uno svincolo e di un ponte, necessari per raggiungere il cantiere oltre la Dora.

Un’area industriale dalle dimensioni enormemente pericolose considerando che buona parte dei capannoni ricadranno nella fascia di esondazione del fiume e in quella di deflusso della piena della Dora con costruzioni di dimensioni che sfioreranno gli 800 metri di fronte, circa 20 di larghezza per un’ altezza di 27 metri (8 piani di un condominio).

Si prevedono 11 anni di lavorazioni, movimentazione e trattamento terra che impatteranno sul territorio con ricadute ambientali e per la salute dei cittadini in maniera ancora non quantificabile considerando quanto il cantiere si troverà ad essere vicino al parco naturale e al centro abitato di Salbertrand.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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