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Notav: richiesti due secoli di condanne!

Al termine di una lunga giornata di dibattimento la procura torinese, nelle vesti dei pm Pedrotta e Quaglino, ha fatto richiesta di condanne alte per un totale di oltre 190 anni per i notav.

La pena più alta è di 6 anni e così a scalare, 4 anni, 2 anni, 3 anni e 10 mesi, 1 anno e due mesi e 6 mesi la più bassa. La procura torinese ha voluto così dare un segnale chiaro: la lotta notav deve essere l’esempio di pene esemplari per tutti quelli che oggi vogliono lottare per il proprio futuro.

La requisitoria dei pm non è stata certamente brillante e un processo di questa portata richiederebbe dei contenuti più corposi che vadano aldilà del background degli imputati e del “Non vorremmo mica credere che si sia limitato a questo episodio, saremo degli ingenui…” ipotizzando reati per nulla provati ma solo evocati dalla procura per creare un certo effetto sulla corte.

Quindi sulla base della personalizzazione dei reati supposti i pm hanno fatto capire che oggi là dove il movimento notav non si riesce a farlo desistere dalla lotta, arrivano le condanne esemplari e le alte richieste di risarcimento – per questo dovremmo aspettare le prossime udienze ma pensiamo di non sbagliarci vista l’aria che tira – per danni e lesioni, visto che ormai è tardi per la tav le richieste di risarcimento esagerate serviranno per cercare di recuperare qualche migliaio di euro dai notav per poter sopperire ai tagli dei fondi europei per l’opera.Nella requisitoria dei pm si faceva spazio la solita retorica della lotta notav come palestra per i professionisti della violenza, una scusa per praticare “guerriglia campestre” lontana, nei metodi, anche dal popolo della valsusa…questo un esempio del “taglio” della requisitoria della procura, una lettura univoca di un movimento che da sempre ha saputo coniugare una lotta in difesa del territorio, con una pratica conflittuale e di resistenza che da sempre ci mette la faccia e rivendica le sue azioni.

Con le richieste di quest’oggi si chiude una parte del maxi processo; nelle prossime udienze, il 14 e il 21 ottobre, ci saranno le esposizioni delle parti civili per poi passare alle requisitorie della difesa e al verdetto della corte il 20 gennaio.

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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