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NoTav-Terzo Valico. Avvisi orali per 4 militanti. Siamo tutti socialmente pericolosi

Ai quattro militanti No Tav viene contestato di associarsi a persone dalla dubbia moralità (nella fattispecie trattasi degli altri membri dei comitati contrari alla realizzazione del Terzo Valico) e pertanto gli viene fatto divieto di possedere apparati di comunicazione radiotrasmittente, radar, visori notturni, indumenti e accessori  per la protezione balistica individuale, mezzi di trasporto blindati, armi di qualsiasi tipo compresi i giocattoli, prodotti pirotecnici, sostanze infiammabili, nonché programmi informatici ed altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazione e messaggi.

Avete letto bene, siamo davanti ad una follia vera e propria considerato che l’unica colpa dei quattro ragazzi non è quella di essere mafiosi o affiliati alla ‘ndrangheta o uomini del Cociv, ma quella di difendere con amore e passione la terra in cui vivono e di farlo insieme a centinaia di donne e uomini che si oppongono alla realizzazione del Terzo Valico. Così, dopo le denunce, gli avvisi di garanzia, le perquisizioni, i fogli di via e le misure cautelari siamo arrivati agli avvisi orali nella disperata ricerca di fiaccare un movimento popolare che continua, nonostante questi atti repressivi, a camminare a testa alta e senza tentennamenti.

Vivessimo in un paese normale questi ragazzi meriterebbero un premio per la passione con cui si occupano di difendere il bene comune e si interessano attivamente alla loro comunità. Invece per loro arrivano gli avvisi orali e per i banditi del Cociv un’infinità di pacche sulle spalle e ringraziamenti per la dedizione con cui lavorano alla devastazione della nostra terra.

Se il Questore di Alessandria Mario della Cioppa e il suo fido scudiere capo della digos Flavio Buffa smettessero di essere ossessionati dai No Tav potrebbero accorgersi che tutte le ditte interessate ai lavori della nuova linea ferroviaria hanno dei curricula spaventosi e magari deciderebbero di avvisare oralmente il signor Pietro Paolo Marcheselli, direttore del Cociv, già condannato per traffico illecito di rifiuti per il Tav del Mugello.

Non ci stancheremo mai di scrivere che magistrature e questure rappresentano la prosecuzione della politica con altri mezzi davanti al fallimento di una classe politica che non è riuscita minimamente a convincere le popolazioni locali della bontà del progetto del Terzo Valico e allora demanda ad altri il compito di reprimere la legittima protesta. La politica e la democrazia, parola sempre più svuotata di senso, hanno già perso sulla questione del Terzo Valico.

Ai quattro ragazzi va la solidarietà piena e incondizionata di tutto il Movimento No Tav – Terzo Valico.

Siamo tutti socialmente pericolosi e non abbbiamo nessuna intenzione di fare un passo indietro. Ci vediamo per le strade il 30 luglio.

da Notav-TerzoValico

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