Amministrative 2012: secondo turno, secondo crack
L’astensionismo si dimostra ancora in crescita raggiungendo punte del 60%. La Lega ha perso in tutti i ballottaggi in cui si è presentata (sette su sette), confermando l’effetto negativo che lo scandalo “The Family” ha avuto su questa formazione che dell’opposizione a “Roma Ladrona” ha fatto la propria bandiera. I partiti tradizionali soffrono di fronte all’imporsi di lista civiche e grillini.
Spicca il risultato nella città di Parma dove vince il candidato del movimento 5 stelle: non solo nei centri minori, ma anche nei comuni capoluogo, si affermano sindaci visti come alternativi alla casta ed ai partiti tradizionali.
Dopo Avigliana il No Tav vince anche a Rivalta di Torino, comune della cintura torinese, dove la lista “Rivalta Sostenibile” supera lo storico potentato del PD. Risultato importante che conferma la capacità del movimento No Tav di creare sempre più consenso anche al di fuori del territorio valsusino; si mettano il cuore in pace l’On. Esposito e la lobby Sitav.
Nonostante l’eccitazione del Tg3 che celebra la “vittoria del centro-sinistra” con una Bianca Berlinguer che sbabbia, a ben vedere le vittorie di quel campo si affermano per il forte astensionismo che penalizza soprattutto il campo avverso. La vittoria di Genova è più che altro vittoria di un outsider fuori dall’apparato mentre a L’Aquila pesa non poco l’eredità del terremoto.
Più in generale si conferma la tendenza per cui lo sfarinamento dei partiti tradizionali è più netta ed avanzata al centro-nord mentre tiene (per ora almeno) al sud.
In maniera del tutto incompleta e frettolosa possiamo dire che la crisi dei partiti classici si stia consumando anche sul piano elettorale. Dopo anni di politiche impopolari buone solo all’arricchimento dei grandi poteri economici e politici, dopo una gestione della crisi a base di manovre “lacrime e sangue” il ceto politico nostrano e chiamato a pagare il conto: alla caduta degli esponenti di queste formazioni sempre più autoreferenziali fa da contraltare l’affermazione di candidati avvertiti come “cittadini comuni”, una scelta migliore (almeno per quel 40% di votanti) per riporre le proprie speranze.
La vera cartina di tornasole (non vediamo l’ora di scompisciarci dalle risate) saranno le politiche del 2013. Vedremo allora di quale entità sarà la “vittoria del centro-sinistra”…
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