Riflessioni a margine del metodo Stamina
Perché negare la speranza di un’alternativa, quando una cura di provata efficacia non c’è? Se lo chiede Giulio Golia in una puntata delle Iene del febbraio 2012, dopo aver raccontato la storia di Celeste e Gioele, due bambini di poco più di un anno affetti da una gravissima malattia che colpisce le cellule nervose, l’atrofia muscolare spinale di tipo 1.Per questi piccoli – sostiene la trasmissione – l’unica speranza risiede nelle cellule staminali della Stamina Foundation del professor Vannoni.
È l’inizio del caso Stamina Leggi . Una guerra combattuta a colpi di servizi giornalistici e manifestazioni, dichiarazioni di scienziati e sentenze di tribunali, lettere di cantanti e appelli televisivi, leggi ad hoc e gruppi di discussione sui social media. Come in tutte le guerre, la prima a morire è la verità. Restano le domande dei malati, degli scienziati, della popolazione.
Hanno ragione le famiglie che, sfidando le ordinanze delle autorità e le opinioni della comunità scientifica di tutto il mondo, si affidano a Stamina o quelle che si accontentano dei mezzi limitati che nel loro caso la medicina può offrire?E quali sono gli interessi in gioco? Su quali criteri si basano le scelte dei magistrati? È giusto che la possibilità di accedere alle cure dipenda dal tribunale cui fa capo la propria residenza?E ancora, cos’è esattamente il metodo Vannoni e perché è tenuto nascosto?
Eppure proprio su questo punto il cosiddetto ” decreto sulle staminali ” diventato legge il 22 maggio scorso aveva di fatto imposto a Vannoni di fare chiarezza sul metodo. Dopo sette mesi ancora non si sa’ nulla sulle modalita’ di cura , un decreto che tra l’altro consente alle famiglie che gia’ avevano iniziato la sperimentazione di proseguire con la cura per altri 18 mesi mettendo a loro disposizione la non indifferente cifra di tre milioni di euro.
Intanto proprio nel giorno della conferenza stampa indetta dai malati in cura con il metodo Stamina, lo scorso sabato a Roma, spiccano le parole – dure – di Silvio Viale, medico noto per le battaglie a favore della ru486 (la cosiddetta pillola abortiva) ed esponente Radicale: “Vannoni rischia di rallentare la ricerca, focalizzandola su un elemento indeterminato, che sfrutta il nome delle staminali e aiuta chi si oppone alla ricerca sulle cellule staminali embrionali”. “Io, che per la RU486, un farmaco sperimentato e regolarmente registrato, ho dovuto subire l’ostracismo di ministri e politici di ogni risma, ignoranti e mal consigliati, non temo le staminali di Vannoni e gli dico con serenità di andare pure a quel paese. Vada pure dove gli sarà permesso di spacciare la sua pozione miracolosa da far-west. Per quanto mi riguarda, potrebbe continuare a farlo anche in Italia, purchè non chieda a me e al Servizio Sanitario Nazionale di essere complici e finanziatori della sua predicazione. Mi dispiace per i suoi seguaci, in particolare per i malati e i loro famigliari, ma questo è un altro capitolo della storia”.
Sulla vicenda registriamo anche l’intervento dell’Assemblea di Medicina – La Sapienza di Roma che in un documento scrivono ” Come ha fatto Vannoni a spacciare questa cura non scientificamente provata ed ad ottenere un così largo seguito? Grazie alle sue capacità di comunicatore, si è fatto pubblicità in tutti i modi possibili, dai depliant ad un servizio delle Iene fino ad ottenere la pubblica solidarietà di Adriano Celentano. E’ probabile che abbia agito in buona fede: necessario, perciò, non è giudicare lui, ma una società ed una medicina malate per cui è più importante la strategia di marketing che le prove scientifiche.”
Ascolta la trasmissione con gli interventi di Andrea Bianconi nostro collaboratore e docente di Fisica alla Statale di Brescia, il professor Michele De Luca, Professore Ordinario di Biochimica, Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie, Università di Modena e Reggio Emilia e direttore scientifico del Centro Regionale Veneto di Ricerca sulle Cellule Staminali Epiteliali, di Silvio Viale, medico noto per le battaglie a favore della ru486 (la cosiddetta pillola abortiva) ed esponente Radicale. Ascolta
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