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‘Sole di notte’, il ritorno degli AK47

Pubblichiamo una breve presentazione a cura degli AK47 dell’ultimo brano con cui il gruppo è tornato sulle scene dopo diversi anni di assenza; il brano si intitola ‘Sole di notte’  ed è stato scritto pensando a quanto accadde a Genova nel 2001 ma anche a tutte le altre vittime della violenza delle divise, da Federico Aldrovandi a Stefano Cucchi.

Dal 25 aprile il brano è in free download su Soundcloud.

Queste righe per spiegarvi un po’ meglio cosa abbiamo in testa. Per raccontarvi cosa state per ascoltare. Il resto lo racconterà la musica, le emozioni che infonde, le radici da cui proviene, le immagini che accompagna, le ragioni che sostiene.

Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all’epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che — nonostante le mille giuste e antiche battaglie – è rimasto “incombente” su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato e discusso di Genova.

Vogliamo solo proporre una piccola riflessione, che è quella che ci ha portato a pensare di riprendere a scrivere: uno dei principali motivi di quell'”incombenza” è a nostro giudizio l’impunità dei torturatori e il disagio che ne consegue per tutti noi.

Questi elementi hanno formato radici più che ricordi! E’ per questo che pensiamo che uno dei modi per superare davvero Genova sia quello di provare finalmente a riprenderci un po’ di giustizia. La giustizia che i processi non ci hanno dato!

Pensiamo sia importante finalmente una legge contro la tortura. Introdurre tutele per i cittadini e provvedimenti contro i soprusi e gli abusi dei militari e della polizia e stabilire regole civili per la loro condotta. Come un codice identificativo sui caschi e la divisa.

Questo è solo un piccolo contributo che si accompagna alla speranza di poter realizzare e vincere tutti insieme e con efficacia questa battaglia.

Per Federico Aldrovandi, per Stefano Cucchi e per tutti coloro che sono morti o sono stati torturati o sopraffatti da militari, poliziotti, guardie carcerarie o da aguzzini in camice bianco. Per i loro genitori, i loro compagni, per le loro sorelle e fratelli.

Ma anche per noi! Per la nostra Libertà che fa paura a chi governa!

Per questo abbiamo scelto il 25 aprile come data per renderlo pubblico. Perché la “liberazione” è essa stessa la radice che ci permette di dire e di esserci. Quello che hanno fatto i partigiani ci da coraggio. Quello che hanno fatto del resto è un insegnamento che conserviamo con passione, malgrado la piccola, ridicola e grigia Italia che ci consegnano questi governanti.
Quindi avanti! Avanti con la Libertà. La Libertà che fa paura a chi governa!

Questo brano, non ci sarebbe stato se alcune compagne e compagni non ci avessero dato il coraggio e la forza di andare avanti…anche se magari non lo sanno! A loro vanno i nostri ringraziamenti.
Questo brano è di tutti! Ma soprattutto nelle sue note e nel suo cuore c’è chi ha condotto con noi dei tratti di strada con affetto e amore.
Con Vincenzo nel cuore.

 

AK47

 


AK47: Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)
con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)

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pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

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