
Arrestato il Presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun
C’è anche Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia – API, tra gli arresti di questa mattina nella nuova ondata repressiva (targata Piantedosi) contro le lotte e la solidarietà per la Palestina in Italia.
Questa volta l’attacco è sul piano dei finanziamenti: polizia e guardia di finanza italiane hanno arrestato 9 persone, tra cui Mohammad Hannoun, accusate di aver finanziato associazioni palestinesi facenti capo ad Hamas. Non si conoscono, al momento, i nomi delle realtà che ricevevano gli aiuti dall’associazione palestinese in Italia e come avrebbero – secondo le indagini – finanziato Hamas.
Hannoun, residente da anni a Genova, ha partecipato alle numerose manifestazioni che si sono svolte negli scorsi mesi a sostegno della popolazione di Gaza. A fine ottobre di quest’anno aveva ricevuto la notifica di un Daspo urbano per un anno da Milano per la sua partecipazione ai cortei per Gaza. Hannoun era già stato indagato dalla Procura di Genova negli anni Duemila, ma l’inchiesta era stata archiviata. Lo scorso anno era finito nella black list del dipartimento del Tesoro americano.
Similmente alle azioni di criminalizzazione portate avanti da Israele contro le Ong che operano a Gaza o contro la stessa Onu – colpevoli, secondo Tel Aviv, di essere “affiliate” ad Hamas -, ora anche diverse figure sociali e politiche palestinesi in Italia sono al centro di indagini, arresti e tentativi di espulsione: solo poche settimane fa, il governo Meloni aveva cercato di espellere dall’Italia Mohamed Shahin, volto noto delle mobilitazioni contro genocidio e occupazione israeliana a Torino, colpito da un decreto di espulsione per presunti “motivi di sicurezza”, poi revocato dalla Corte di Appello di Torino.
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