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Carcere: suicidi, sovraffollamento, abusi in divisa. C’è chi evade per non morire

Nuove evasioni dalle prigioni italiane. Un detenuto originario della Puglia, è evaso nella serata di domenica 9 settembre dal carcere di Avellino. Secondo una prima ricostruzione, il detenuto sarebbe evaso intorno alle 20 scavalcando il muro di cinta del carcere e dileguandosi nelle campagne circostanti.

Una fuga simile è stata portata avanti da un altro detenuto, in questo caso minorenne, evaso sempre domenica dal carcere minorile Beccaria di Milano. Nel primo pomeriggio erano già evasi dallo stesso carcere milanese due fratelli di 16 e 17 anni, probabilmente scavalcando il muro di cinta.

Tra sabato e domenica c’era stata una rivolta all’interno dell’istituto, con otto detenuti rimasti feriti e altri quattro che avevano tentato la fuga.

Al Beccaria la tensione è aumentata dopo l’inchiesta per violenze e maltrattamenti che lo scorso aprile aveva portato all’arresto di tredici agenti di polizia penitenziaria, di cui dodici erano ancora in servizio al momento dell’arresto.

Altri otto agenti che in passato avevano lavorato al Beccaria erano stati sospesi e quattro sono ancora indagati.

Al 31 agosto 2024 sono 61.758 i detenuti reclusi nelle prigioni italiane, su una capienza regolamentare di 50.911 posti, dalla quale vanno sottratte almeno 3000 celle inagibili.

Una settantina i suicidi, un dato record in poco più di otto mesi, quelli trascorsi nel 2024.

Sullo stato di “salute” degli istituti di pena l’intervista a Ignazio Patrone, comitato scientifico di Antigone

da Radio Onda D’Urto

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