InfoAut
Immagine di copertina per il post

Giorni di protesta nelle carceri italiane

Rivolta nel carcere di Trieste. Quarta protesta in pochi giorni nei penitenziari italiani.

Rivolta nel carcere di Trieste, repressa dalle forze di polizia. Le durissime condizioni di vita nel carcere, aggravate dall’ondata di calore con materassi a terra per mancanza di posti letto e le pessime condizioni igienico-sanitarie, sono le ragioni della rivolta scoppiata nel tardo pomeriggio di ieri nel carcere Ernesto Mari di Trieste. Alcuni urlavano di essere costretti a dormire a terra su materassi con cimici.

Dopo il fallito tentativo di mediazione tra agenti in strada e detenuti, le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno fatto irruzione lanciato gas lacrimogeni, mentre alcuni detenuti hanno dato fuoco ad alcune suppellettili. Da diverse testimonianze dall’esterno si sono sentite urla e rumore di vetri rotti. Complessivamente sono state portate al Pronto soccorso 8 persone, qualcuna sarebbe rimasta intossicata proprio dai lacrimogeni e dagli oggetti dati alle fiamme. Di questi, due sono ancora ricoverati nel reparto Medicina d’urgenza. Nessuno è in pericolo di vita. Alla rivolta avrebbe partecipato oltre un centinaio dei 260 detenuti rinchiusi all’Ernesto Mari, numero ben più alto dei 150 che dovrebbe ospitare.
Con noi,Elisabetta Burla garante dei detenuti di Trieste.

Nel corso dell’ultima settimana ci sono state intense proteste in varie carceri italiane, tra cui quello di Sollicciano (Firenze), quello di Viterbo, ieri mattina a Cuneo, e poi in quello di Trieste. Alcune sono cominciate in seguito alla morte o al suicidio di un detenuto, ma in generale tutte sono collegate alle pessime condizioni di vita nelle carceri, che sono in molti casi sporche, sovraffollate e carenti dei servizi igienici e sanitari basilari. L’estate è sempre il periodo peggiore per i detenuti, perché nelle celle sovraffollate fa estremante caldo.

Sentiamo Ornella favaro di Ristretti Orizzonti.

da Radio Onda d’Urto

Anche dal carcere Lorusso e Cutugno di Torino si è diffusa la notizia delle proteste dei detenuti, il video è diventato virale su TikTok e poi è stato ripreso dai quotidiani come La Repubblica, i detenuti che hanno diffuso il video scrivono :

“Noi ragazzi abbiamo deciso di rompere cessi e lavandini così facendo le celle di pernottamento non saranno più agibili e quindi dovrà intervenire l’Asl per le condizioni in cui viviamo. Dobbiamo farci sentire.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

carcererivolte nelle carceritorinotrieste

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Rinnovo del CCNL e guerra: reportage dal corteo dei metalmeccanici di Torino

Ieri mattina i metalmeccanici sono scesi in piazza in tutta Italia in occasione dello sciopero nazionale di categoria, per richiedere il rinnovo del CCNL e la riapertura della trattativa ostacolata da Federmeccanica e Assistal. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tra venti di guerra e transizione verde, come si trasformano i nostri territori?

Inchiesta sul lavoro dentro il tessuto industriale piemontese.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Ingiusta detenzione, i numeri del 2024 e la facile criminalizzazione al sud

La somma complessivamente riconosciuta nel 2024 dalle Corti di Appello italiane per riparare all’ingiusta detenzione subita da centinaia di persone ogni anno è 26,9 milioni di Euro. di Salvatore Palidda, da Osservatorio Repressione I distretti in cui si concentrano le pronunce di ingiusta detenzione sono quelle di Napoli, Reggio Calabria, Catanzaro e Roma. Si conferma quindi la […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Venti di guerra sull’Italia? La guerra viene fatta a noi studenti e lavoratori!

Riprendiamo l’appello di studenti e studentesse del Collettivo Einstein di Torino che chiamiamo un’assemblea studentesca presso la loro scuola sul tema del riarmo europeo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inaugurazione anno accademico di Torino: finanziamenti alle università, non alle armi

Lunedì 17 marzo l’Università di Torino celebrerà in mattinata la cerimonia di inaugurazione del suo anno accademico, cerimonia a cui è stato invitato come “ospite di riguardo convocato per l’occasione” Enrico Letta.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

C’ero io quel giorno di 50 anni fa alla Spiotta!

È cominciata così in corte d’Assise ad Alessandria la dichiarazione spontanea di Lauro Azzolini, 82 anni, ex militante delle BR, nel processo per la sparatoria di Cascina Spiotta del 1975. Azzolini ha detto: In un minuto breve di 50 anni fa quando tutto precipitò, un inferno che ancora oggi mi costa un tremendo sforzo emotivo rivivere, al […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefano e Rosa

Chiara Sasso, In Rosa, prima edizione 1986, Edit. Tipolito Melli, Susa; seconda edizione 2024, pp. 124 di Sandro Moiso, da Carmilla Un anno fa Stefanino o “Steu” Milanesi ha abbandonato questo pianeta alla ricerca di un luogo migliore in cui continuare a vivere, lasciandoci tutti più soli. Accompagnati, però, dal ricordo e dall’esempio di un militante […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Non sono i nostri figli che si devono vergognare, ma chi li persegue

La recensione del libro Carcere ai ribell3: storie di attivist3. Il carcere come strumento di repressione del dissenso, a cura di Nicoletta Salvi Ouazzene – Mamme in piazza per la libertà del dissenso – di Haidi Gaggio Giuliani recentemente pubblicata da serenoregis.org

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Violenze nel carcere di Reggio Emilia: derubricato il reato di tortura

E’ arrivata la sentenza che riguarda il processo, avvenuto con rito abbreviato, nei confronti di dieci agenti della polizia penitenziaria che agirono violenza nei confronti di un detenuto nel carcere di Reggio Emilia nell’aprile 2023.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Diamo voce al dissenso

Ai più non è chiaro che oggi stiamo assistendo, sia in Italia sia in Europa, a una criminalizzazione del dissenso politico Riprendiamo l’articolo di osservatoriorepressione di Marco Sommariva*: La curatrice del libro Carcere ai ribell3, Nicoletta Salvi Ouazzene, è un’attivista del Comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”, nato nel 2016. Il Comitato nasce per iniziativa […]