Il CALP prende parola sull’indagine per corruzione nella regione Liguria
Riprendiamo due post facebook del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali sulle ultime vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il Presidente della Regione Toti e riguardano anche il porto.
Porto di Genova 7 maggio 2024
Questo è il primo terremoto, sarebbe facile dire avevamo ragione su tutto, sarebbe facile dire che alcuni nostri compagni da tanto tempo denunciavano quello che sta venendo fuori adesso. Sarebbe facile e infatti lo diciamo a caldo senza neanche approfondire troppo, sapendo che questo è solo l’inizio, non ci hanno mai troppo entusiasmato gli interventi della magistratura, ma ormai le questioni che stanno portando in galera i padroni erano talmente evidenti da sembrare normali….ci sono tanti episodi che si fa fatica a ricordarli tutti.
Che il porto era diventato il centro di interessi che poco avevano a che fare con il lavoro era drammaticamente evidente e ripetiamo se questa inchiesta va avanti, se i coinvolti parlano si allargherà a macchia d’olio.. si dovrà parlare di soldi pubblici buttati, della diga, del tunnel sub portuale, delle concessioni, dei traffici di armi, del ruolo delle grandi multinazionali del mare, delle complicità di partiti e sindacati.
Della durezza e della difficoltà che i lavoratori trovano nel cercare di affermare i propri diritti… lo sapevamo, lo abbiamo sempre denunciato, si stavano abituando tutti a questo. Ma noi no!! Non ci siamo mai arresi, nemmeno quando i padroni ci hanno mandato la questura in casa, hanno provato a fermarci a fermare quello che gli fa più paura: la determinazione dei lavoratori!!
Nota positiva: oggi dovrebbero uscire le compagne e i compagni arrestati venerdì sera!!! Escono loro e entrano i padroni…
Porto di Genova 8/5/24
La macchia d’olio continua ad espandersi come già ci potevamo immaginare e chissà quanto ancora andrà avanti, chissà quante cose si verranno a scoprire… anche se gia quello che si legge lascia veramente senza parole ma con tanta indignazione e rabbia.
Gli stessi che ci hanno sempre etichettato come delinquenti, gli stessi che hanno sempre smentito e denigrato le nostre battaglie e le nostre lotte, nel nostro porto, nei nostri posti di lavoro, con i nostri colleghi e con i nostri compagni alla fine si sono rivelati per quello che sono sporchi corrotti e bugiardi.
E con tutta questa rabbia e indignazione che vogliamo lanciare un blocco al varco etiopia sabato 11 maggio per continuare a portare avanti i temi che riguardano tutti noi: dal precariato, dai morti sul lavoro, dei lavori usuranti, dell’approvazione dell articolo 18, del salario minimo e ti tanti altri temi e diritti che ci sono sempre stati negati in tutti questi anni mentre loro continuano a mangiare e rubare miliardi di euro sulle nostre spalle.
Invitiamo tutti ad essere presenti Sabato 11 ore10 del mattino varco etiopia per poi raggiungere, tutti insieme, alle ore 14 via fanti d’Italia per il corteo dei comitati contro le grandi opere inutili.
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