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Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

da Osservatorio Repressione

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo, il 23enne guineano colpito con pugni al volto durante un controllo mercoledì mattina 13 marzo in Largo Garibaldi, risulta essere già indagato per la morte di Taissir Sakka il 30enne tunisino, trovato senza vita in strada, a Modena, davanti al cinema 7B lo scorso ottobre. Il ragazzo quella sera, insieme al fratello, era stato protagonista di una lite davanti al circolo Arci di Ravarino. Sul posto erano arrivati i carabinieri che avevano portato i due fratelli in caserma a Modena per una denuncia di ebbrezza molesta. I ragazzi erano poi usciti dal comando di via Pico della Mirandola circa a mezzanotte, mentre il corpo era stato ritrovato solo il mattino dopo, in parcheggio con una ferita alla testa.

In seguito a una denuncia presentata dal fratello, rappresentato dall’avvocato Fabio Anselmo (già difensore della famiglia di Stefano Cucchi, ora candidato sindaco a Ferrara), dove si faceva riferimento a un presunto pestaggio subito da entrambi in caserma, i sei militari erano stati raggiunti da un avviso di garanzia. La procura aveva poi disposto un accertamento medico legale che aveva escluso lesioni causate da traumi.

Per quei fatti risultano tutt’ora indagati cinque militari accusati delle presunte lesioni al fratello e uno per la morte di Taissir. Tra gli indagati per lesioni c’è appunto il militare di pattuglia ripreso nel video (non quello che si vede colpire il guineano, ma il collega di pattuglia).

Intanto non si spegne la polemica su quanto accaduto mercoledì mattina a Modena. Oggi, venerdì 15 marzo, sulla vicenda intervengono anche il garante regionale e quello modenese dei detenuti, Roberto Cavalieri e Laura De Fazio, che hanno interpellato il comandante provinciale dei carabinieri di Modena Antonio Caterino: «Dalle immagini che girano emergono comportamenti inadeguati da parte delle forze dell’ordine rispetto a questo tipo di controlli. Resta il fatto che nel video manca la parte precedente all’accaduto, necessaria per rendere il quadro completo». Sul colloquio con Caterino, i garanti sottolineano che «il comandante è apparso evidentemente colpito da quanto successo e, come già reso noto, i due militari sono stati destinati ad altri compiti in attesa di accertamenti».

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