300 migranti in marcia verso Venezia contro il sistema dell’accoglienza
Nei luoghi delle barricate razziste degli italiani contro i migranti la lotta ribalta il piano: sono i migranti a combattere il sistema dell’accoglienza.
Il campo di Cona nella ex base di Conetta in provincia di Padova ospita più di 1.300 richiedenti asilo in condizioni disumane. Si trovano ammassati in tendoni da sagra al freddo e in condizioni igieniche assolutamente disastrose. I tempi di permanenza nel campo si sono allungati a dismisura per l’aumento dei rifiuti delle richieste di soggiorno da parte della prefettura e per l’ingorgo nelle procedure.
Dopo una riunione lunedì sera con il vice prefetto i cui impegni non sono stati ritenuti credibili per migliorare la situazione nel campo e lo sblocco delle procedure oltre trecento migranti si sono messi in marcia nella giornata di ieri in direzione Venezia. Dopo 18 chilometri si sono fermati a Santa Margherita di Codevigo nella bassa padovana, passando la notte sulle rive del Brenta o in alcuni autobus messi a disposizione dalle cooperative incaricate dalla prefettura di predisporre l’accoglienza, le stesse responsabili della situazione al “campo base”.
Quest’oggi la marcia è ripartita verso Venezia ma è stata fermata dalla polizia dopo pochi chilometri. È seguito un nuovo incontro con il prefetto ma senza soluzioni immediati. I migranti sono intenzionati a non tornare verso Cona da dove, al contrario, altri cento migranti sono partiti per raggiungere i loro compagni a Codevigo. I circa mille ospiti rimasti alla base di Conetta hanno occupato di fatto il centro chiudendosi all’interno. La situazione resta di stallo ma nè a Codevigo né a Cona i migranti sono disponibili a recedere dalle proprie posizioni: migliori condizioni di vita e sblocco delle procedure per i documenti.
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