InfoAut
Immagine di copertina per il post

Golpe in Venezuela

||||
||||

Il 12 Aprile 2002 venne resa pubblica la decisione di Hugo Chavez di consegnarsi alle forze golpiste, guidate da Pedro Carmona Estanga, che durante il giorno precedente avevano assediato Miraflores, il palazzo in cui Chavez si era asserragliato.

La decisione venne presa per evitare una guerra civile e il giorno stesso Estanga si proclamò presidente della Repubblica Venezuelana. Il golpe venne portato avanti da una serie di personaggi (tra cui Carlos Ortega e Carlos Andres Peres) legati alle televisioni private ed all’azienda petrolifera Venezuelana maggiore, da Chavez nazionalizzata, in netta contrapposizione alle politiche governative di matrice socialista. Facendo leva su un certo dissenso causato dal profondo cambiamento portato avanti da Chavez, l’undici aprile venne organizzato uno sciopero nella capitale al quale parteciparono circa centomila persone. Il corteo, inizialmente pacifico, venne indirizzato da un’arringa di Ortega stesso (il quale si dileguò immediatamente dopo) verso Miraflores; Alla testa vennero posti i sindaci con le loro polizie armate. Il corteo non venne mai in contatto con i sostenitori di Chavez, radunati già dalla notte nei dintorni di Miraflores, anche perché alcuni cecchini fecero più volte contro gli anti golpisti. Intanto parti dell’esercito e sostenitori del golpe, insieme ad Estanga e ad un nutrito gruppo di militari americani, dirigevano dalla base di Fuorte Tiuna le operazioni prettamente militari, impedendo, attraverso il tradimento di alcuni uomini reputati da Chavez fedelissimi al governo, la partenza dei blindati richiesti da Chavez stesso per la difesa di Miraflores, e facendo invece partire alcuni mezzi per prendere il controllo di Caracas e Maracaibo.

Il golpe, voluto fortemente dalla dirigenza industriale venezuelana e dalla chiesa (fu il vescovo di Caracas l’uomo incaricato di cercare di convincere Chavez a firmare la rinuncia al governo) aveva l’intento di formare un governo filo statunitense, bloccando così il processo di nazionalizzazione e, soprattutto i rapporti con alcuni paesi del resto del Sud America (Cuba in primis). Gli Stati Uniti riconobbero da subito il Governo di Estanga, seguiti altrettanto celermente dalla Spagna. Da ricordare è senza dubbio la posizione che assunse il quotidiano El Pais, che definì legittimo il golpe, al contrario di molti altri media occidentali che dopo la fase iniziale lo condannarono. Dopo due giorni di scontri e saccheggi, che causarono più di 200 morti, nei quali si manifestò la rabbia popolare contro il colpo di stato, il 14 Aprile Chavez ritornò a Miraflores, riacquistando a tutti gli effetti il potere.

Guarda “★ “CHAVEZ L’ultimo comandante” di Oliver Stone“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

chavezgolpevenezuela

Accadeva Oggi

  1. 1971

    Immagine di copertina per il post

    Occupazione case a Quarto Oggiaro

    Il 22 gennaio del 1971 una folla di lavoratori occupò le case vuote di Quarto Oggiaro come risposta al costo sempre più alto degli affitti milanesi. L’assalto di 2000 poliziotti nei giorni seguenti venne respinto con forza, ottenendo una vittoria storica. Qualcuno aveva deciso che vivere a Milano e dintorni doveva essere sempre più caro, […]

  2. 1980

    Immagine di copertina per il post

    Teresa Noce: Rivoluzionaria professionale

    “Ci sono vite che con il loro stesso dispiegarsi bastano da sole a incarnare il senso profondo di un’epoca e a illuminare il significato più intenso di un’esperienza come quella della militanza nelle organizzazioni di classe all’interno del movimento partigiano europeo. La vita di Teresa Noce è una di queste: stiratrice, sarta, tornitrice e, già […]

  3. 1980

    Immagine di copertina per il post

    Radio Onda Rossa

    22 gennaio 1980 Il 22 gennaio 1980 a Roma la polizia, su mandato del giudice Priore, procedette alla chiusura della sede di “Radio Onda Rossa” in Via dei Volsci 56 e all’arresto di Claudio Rotondi, Vincenzo Miliucci, Giorgio Trentin e Osvaldo Miniero, tutti redattori dell’emittente. Tra gli obiettivi della magistratura figuravano anche i nomi di […]