L’ETA uccide il giurista Tomas y Valiente
Il 14 febbraio 1996 viene ucciso Francisco Tomas y Valiente, ex presidente della Corte Costituzionale spagnola e professore di diritto all’Università autonoma di Madrid. Tomas y Valiente viene freddato nel suo studio con tre colpi alla testa da Juan Antonio Olarra Guridi, conosciuto col nome di battaglia di Oskargi, il quale poi fugge con un auto che parcheggia in una strada di periferia della borgata di Fuencarral, poco lontano dalla strada principale che porta all’Università autonoma e che fa saltare in aria qualche minuto dopo aver terminato l’azione, senza provocare danni né vittime. Nei giorni seguenti si sprecarono i commenti di politici ed esperti dell’antiterrorismo, subito pronti a trasformare l’atto in un deliberato attacco alla democrazia e alle istituzioni spagnole, senza nemmeno prendere in considerazione la feroce repressione a cui erano sottoposti tutti gli abitanti dei Paesi Baschi, a prescindere dalla loro militanza politica nell’ETA. Passeranno infatti solo pochi anni prima che venga approvata una proposta comune di popolari e socialisti per chiedere al governo di presentare al Tribunal Supremo la richiesta di messa al bando di Batasuna (già Herri Batasuna ed Euskal Herritarrok), considerato il braccio politico dell’ETA.
Anche José Maria Aznar, leader del Partito popolare, rimasto illeso dopo l’esplosione di un’autobomba piazzata sul suo percorso dall’ETA nel 1995, non perse tempo per schierarsi dalla parte del terrorismo di stato, aggiungendo che gli indipendentisti «non riusciranno a raggiungere il loro obiettivo, non riusciranno neanche con la provocazione a rovinare i sentimenti di amore e vicinanza dell’insieme degli spagnoli per i Paesi Baschi, che loro dicono di voler liberare ma invece non fanno che torturare, soggiogare e impoverire», proprio durante il periodo di maggiore “vicinanza” ad Euskal Herria da parte delle forze armate spagnole e dei corpi speciali dei GAL.
Il 17 settembre 2002, appena tre giorni dopo l’oceanica manifestazione a Bilbao contro l’ordinanza del giudice Baltasar Garzon che di fatto sospendeva tutte le attività di Batasuna, le teste di cuoio dell’antiterrorismo francese arrestarono a Bordeaux Juan Antonio Olarra “Oskargi” Guridi, considerato il capo militare dell’ETA e Ainhoa Mujica Goñi, sua compagna e anch’essa membro della Direzione Strategica dell’organizzazione indipendentista.
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