InfoAut
Immagine di copertina per il post

Milano, l’omicidio di Abba

||||

Abdul William Guiebre, Abba per gli amici, viene ucciso a sprangate il 14 settembre 2008 per un furto di una scatola di biscotti, a soli diciannove anni. Originario del Burkina Faso, Abba viveva con la madre, il padre e tre sorelle a Cernusco sul Naviglio (Milano).

La mattina del 14 settembre, dopo aver trascorso la notte in un locale di Milano, Abdul, John e Samir si dirigono con i mezzi pubblici in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale, con l’intenzione di proseguire la serata al centro sociale Leoncavallo. Durante una breve sosta ad un bar vengono raggiunti da un furgone da cui scendono due uomini; Fausto Cristofoli di 51 anni e il figlio Daniele di 31, che ripetutamente accusano i tre ragazzi di averli derubati.

In questo gesto si può già distinguere il movente razzista che si nascondeva dietro a questi personaggi e dietro a tutta la vicenda intera: la famiglia Cristofoli infatti accusava i giovani solamente del furto dell’intero incasso della notte e non di altri articoli in vendita nel loro negozio. Padre e figlio cominciano quindi a minacciare Abba e i suoi amici con una sbarra di ferro, lanciando epiteti tra cui “Ladri”, “Sporchi negri vi ammazziamo”, “Negri di merda”.. costringendo i tre ragazzi a difendersi con bottiglie e bastoni. Purtroppo Abba non riesce a sfuggire alle sprangate di Daniele Cristofoni che, dopo averlo colpito ripetutamente con l’asta di ferro usata per chiudere la serranda del negozio, lo lascia a terra agonizzante, scappando il più in fretta possibile insieme al padre.

Abdul, in coma, viene portato all’ospedale Fatebenefratelli, dove è dichiarato morto intorno alle 13:30. I due aggressori vengono fermati qualche giorno dopo l’omicidio e condannati a quindici anni e quattro mesi, con l’obbligo di un risarcimento di centomila euro alla famiglia di Abba. Nonostante questo episodio sia stato definito da molti una ”lite degenerata per futili motivi”, si riconosce fin da subito la vera natura della famiglia Cristofoli, caratterizzata da un feroce odio razziale. Il giorno dopo i risultati dell’autopsia, molti sono coloro che decisero di ricordare Abba in un corteo partecipatissimo, condotto dagli stessi amici del ragazzo, facendo esplodere la rabbia per la sua morte in tutte le vie di Milano. In corrispondenza di via Zuretti, molti dei partecipanti iniziano a correre per raggiungere il bar della famiglia Cristofoli, prontamente difeso da un vasto schieramento di forze dell’ordine, riuscendo a forzare in parte il cordone e raggiungere il luogo in cui Abba era stato ucciso. La giornata terminan con l’ascolto in piazza delle canzoni preferite da Abba, ballate e cantate a gran voce, e con il cambio del nome della via, ribattezzata ”Via Abba”.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

abbaMilanoomicidio

Accadeva Oggi

  1. 1887

    Immagine di copertina per il post

    John Reed

    JOHN REED, L’UNICO AMERICANO SEPOLTO AL CREMLINO “I lavoratori fanno bene a capire che il nemico non è la Germania né il Giappone; il vero nemico è quel 2% degli Stati Uniti che detiene il 60% della ricchezza nazionale, quella banda di “patrioti” senza scrupoli che li ha già derubati di tutto quello che possedevano […]

  2. 1943

    Immagine di copertina per il post

    Resistenza a Pietralata

    22 ottobre 1943 La mattina del 22 ottobre 1943, una quarantina di partigiani delle borgate romane di Pietralata e di San Basilio, organizzati dal Movimento Comunista d’Italia-Bandiera Rossa, si erano posti come obiettivo la caserma del Forte Tiburtina, sorvegliata da sentinelle tedesche ma all’interno della quale erano rimasti viveri, armi, munizioni e medicinali, lasciati dai […]

  3. 1972

    Immagine di copertina per il post

    I treni per Reggio Calabria

    Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta diversi movimenti di rivendicazione sociali esplosero nel sud Italia e immediato fu il tentativo di annegarli nel sangue. A Reggio Calabria, tra il luglio ed il settembre del 1970 si susseguirono numerose proteste contro il trasferimento del capoluogo regionale a Catanzaro. Vennero occupati la […]