InfoAut
Immagine di copertina per il post

Chico Mendes

||||

Il 22 dicembre 1988 Chico Mendes viene ucciso davanti alla porta di casa dai fazendeiros Alves da Silva, proprietari del seringal Cachoeira. Chico Mendes era un estrattore di caucciù fin dalla nascita. Viveva nello sato dell’Acre in Brasile.

Il 10 marzo 1976 i lavoratori brasiliani, guidati da Chico Mendes, misero in atto la prima empate, l’occupazione delle terre per impedire il disboscamento delle foreste ad opera dei grandi latifondisti.

Negli anni successivi questa pratica si intensifica semre di più, i lavoratori dele foreste si riuniscono in assemblee popolari per decidere come combattere le speculazioni dei grandi proprietari. I seringueiros (raccoglitori di gomma) iniziarono ad organizzarsi per salvare ettari di foresta, dichiarati reservas extrativas, dove potessero continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma e raccogliere frutti e fibre vegetali. Tra il 1976 e il 1977 le empates si intensificano sempre di più. I lavoratori vengono colpti da una dura repressione: centinaia di seringueiros sono incarcerati, decine uccisi dalle guardie dei latifondisti. Chico Mendes partecipò alla fondazione del Sindacato dei lavoratori Rurali di Brasileia e Xapuri. Cercava di unire la difesa della foresta con la rivendicazione di una riforma agraria. Uno degli ultimi empates organizzati da Chico Mendes riguardava il seringal Equador, la cui proprietà era rivendicata dal fazendeiro Darli Alves, allo scopo di destinare l’area a pascolo dopo averla disboscata. L’ uccisione del leader sindacale era da tempo pianificata ai livelli alti dell’União Democrática Ruralista con coperture politiche e istituzionali. L’azione dei seringueiros infatti non era più un fatto isolato e doveva assolutamente essere fermata.

Chico Mendes sapeva di essere stato condannato a morte dai latifondisti. In uno dei suoi ultimi discorsi aveva detto: “Non voglio fio­ri sulla mia tomba, perché so che andrebbero a strapparli alla foresta. Voglio solo che la mia morte serva per mettere fine all’impunità dei jagunços, che possono contare sulla protezione della polizia federale dell’Acre e che, dal 1975 in avanti, hanno già ammazzato nella zona rurale più di cinquanta persone come me, leader seringueiros impegnati a salvare la foresta amazzonica e dimostrare che il progresso senza distruzione è possibile. “Solo la grande indignazione sollevatasi a livello nazionale e internazionale fece sì che Darli Alves, il mandante dell’omicidio, e il figlio Darci, l’esecutore, fossero arrestati e l’omicidio non rimanesse senza colpevoli come era sempre accaduto in passato. I due fratelli vennero condannati a 19 anni di reclusione ma 4 anni dopo, con la complicità della polizia, riuscirono a scappare. Darli Alves non era l’unico mandante dell’assassinio. Dietro ai due latifondisti c’erano fazendeiros dell’UDR molto più potenti come Joao Branco e Adalberto Aragao, ex sindaco di Rio Branco.

Guarda “Chico Mendes | De Olho na História“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

brasilechico mendesequador

Accadeva Oggi

  1. 1967

    Immagine di copertina per il post

    I ragazzi della barriera

    Il 25 settembre 1967 a Milano si consumò una sanguinosa rapina, la notizia rimbalzò su tutti i notiziari e le cronache del tempo si occuparono a lungo di quella che venne chiamata la banda Cavallero. Ciò che tali resoconti hanno omesso di dirci è come quegli uomini sono arrivati a compiere quelle rapine, e soprattutto […]

  2. 1983

    Immagine di copertina per il post

    Fuga dal carcere di Maze

    25 settembre 1983 25 settembre 1983, 30 membri dell’Irish Republican Army (IRA) sono evasi da una prigione di massima sicurezza, conosciuta come “The Maze”, una prigione ritenuta a prova di evasione.I prigionieri dell’IRA presero il controllo del Blocco H numero 7 (H7) e fuggirono con un furgone dalla prigione. Una guardia carceraria morì per un […]

  3. 1985

    Immagine di copertina per il post

    Guido Borio – Cronaca di un pestaggio

    LETTERA-DENUNCIA Guido Borio ci scrive All’inizio del mese d’agosto sono giunti nel carcere di Cuneo il direttore del carcere di Alessandria CASTORIA, il maresciallo POLAZZO che proveniva da Lecce, un sottotenente degli agenti di custodia e una squadra di 25 agenti di custodia con incarichi “speciali” che non erano assegnati come effettivi al carcere. Questa […]