InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fazzoletti rossi a Mirafiori

||||
||||

Dal ‘70 al ‘72 la conflittualità interna alla Fiat è continuata senza sosta. La risposta strategica della direzione si definisce come ristrutturazione e riconversione: trasferimenti, licenziamenti, decentramento ed esternalizzazione della produzione, ma anche automazione per abolire le lavorazioni più nocive, riconoscimento delle strutture sindacali per favorire la mediazione.

Dal novembre 1972 la lotta operaia a Torino inventa parole d’ordine nuove. Si individua la fabbrica come centro nevralgico, mentre il reparto diviene centro dello scontro e di espressione di contropotere che gli operai esprimono attraverso il controllo della fabbrica con cortei interni, l’intimidazione e la punizione di chi difendeva gli interessi del padrone: in queste occasioni gli operai per non essere riconosciuti e poi licenziati si coprono il volto con fazzoletti rossi.

Dal 22 marzo 1973 la lotta si estende a tutto il torinese intensificandosi ogni giorno di più. Il 28 marzo si attua uno sciopero autonomo di otto ore contro i licenziamenti, il giorno successivo un corteo interno di diecimila operai bloccando l’entrata e l’uscita dei camion riesce a fermare completamente la produzione.

Il 29 la Fiat Mirafiori viene occupata per tre giorni, il giorno successivo il blocco si estende al Lingotto, alla Bertone, alla Pininfarina, alla Spa Stura, alla Carello, alle Fonderie di Carmagnola, alla Sicam di Grugliasco.

Il 9 aprile ci sarà la firma dell’accordo dell’inquadramento unico, delle 16.000 lire d’aumento per tutti, della quarta settimana di ferie pagate, delle 150 ore,  ma la Fiat risponderà alle  lotte approfittando della generale recessione causata dalla crisi con un massiccio intervento di ristrutturazione, il blocco delle assunzioni, l’uso della cassa integrazione e cercando di stringere un patto privilegiato con il sindacato ritenuto l’unico in grado di fermare la lotta.

Con la rivolta dei “fazzoletti rossi”  e le occupazioni torinesi del marzo ’73 emerge però per la prima volta la radicalità di un rifiuto consapevole della prestazione lavorativa in quanto tale.

Guarda “La Ballata della Fiat“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1974

    Immagine di copertina per il post

    Dalla Chiesa in azione ad Alessandria

    Il 9 maggio nel carcere di Alessandria tre detenuti sequestrano un medico, un’assistente sociale, sei insegnanti e sei agenti. Polizia e carabinieri circondano l’edificio, i detenuti, Cesare Concu, Domenico Di Bona e Everardo Levrero chiedono di poter lasciare il carcere in un furgone. In serata il governo consente una soluzione di forza di polizia e […]

  2. 1976

    Immagine di copertina per il post

    Morte di Ulrike Meinhof

    9 maggio 1976, il corpo di Ulrike Meinhof viene trovato senza vita, appeso alla finestra della sua cella nel braccio speciale del carcere di Stoccarda Stammheimer. Le perizie legali, sempre molto lacunose ed incomplete, si orientano tutte verso l’ipotesi del suicidio della militante rivoluzionaria. Ma ci sono elementi che non convincono; gli altri detenuti non […]

  3. 1978

    Immagine di copertina per il post

    La dipartita di Aldo Moro

    Intorno alle sei e mezzo sette del mattino, ad Aldo Moro vengono riconsegnati i vestiti, spruzzati di acqua e della sabbia di Ostia per depistare le indagini. Non gli viene detto che va a morire…….Viene bendato, chiuso in una gerla di vimini e condotto nel garage, dov’è parcheggiata la Renault rossa. A sparare a Moro […]