Inizia il “convegno di Rosolina”
Nei giorni 31 maggio, 1, 2 e 3 giugno 1973 si svolse a Rosalina la quarta conferenza di organizzazione di Potere Operaio, il convegno che chiuse in sostanza il ciclo del gruppo. La crisi di P. O. era nell’aria a causa di divisioni interne e di difficoltà economiche in cui imperversava prima di tutto il giornale.
In quel convegno si consumò la definitiva e totale spaccatura tra la linea di Toni Negri e quella di Franco Piperno, due delle figure più di rilievo del gruppo.
A Rosolina era presente anche tutto l’apparato illegale di Potere Operaio, il convegno era in semiclandestinità, l’albergatore pensava che si trattasse di una conferenza di ecologisti. La presenza dell’apparato era in parte anche dovuta alla paura di un attacco da parte dei fascisti.
Toni Negri da un lato insisteva sulla non necessità del partito, che invece secondo Piperno era necessario per produrre un salto di qualità. Pesanti erano sul clima gli eventi accaduti a Primavalle. Mentre Piperno dopo quell’evento voleva continuare l’esperienza di Potere Operaio, Negri voleva la svolta verso l’autonomia.
Via via anche a Roma dopo la Rosolina iniziarono a chiudere le sedi di Potere Operaio.
Dopo Primavalle infatti, la sconfitta della linea che sosteneva la formazione del partito e le scadenze insurrezionali mise in evidenza i limiti di questa esperienza. La questione dell’organizzazione insomma aveva aperto una breccia all’interno di questo gruppo militante.
Intanto molte esperienze di autonomia operaia iniziavano a sorgere nei territori attraverso le assemblee autonome, i comitati di quartiere e collettivi vari che proponevano un nuovo modo di intendere la lotta e mettevano sostanzialmente in discussione le organizzazioni extraparlamentari come strumento funzionale.
Guarda “Incontro con Aldo Grandi 12-04-2023“;
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