A più di 140 giorni dall’inizio della guerra di Gaza, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha finalmente proposto un non-piano per il futuro di Gaza ,un elenco di principi irrealizzabili e slegati dalla realtà.
Riprendiamo l’appello per la due giorni di mobilitazione per fermare il genocidio in corso in Palestina.
“Rai Radio televisione israeliana. No alla propaganda sionista”. È uno dei tanti striscioni sorretto dai manifestanti, circa un migliaio, davanti alla sede Rai
Hanno fatto molto scalpore in questi giorni le parole pronunciate dall’Amministratore Delegato RAI, Roberto Sergio, in sostegno al governo israeliano.
La vostra repressione non ci fermerà: Stop genocidio, 23 febbraio sciopero generale, 24 manifestazione nazionale a Milano!
Il “piano finale” israeliano è partito. Nonostante il seppur timido e tardivo “no” del presidente degli Stati Uniti d’America. “Israele sta esagerando” ha dichiarato Biden dopo 28.000 morti.
Lo stato coloniale, che sta commettendo attualmente una pulizia etnica contro il popolo palestinese, sarà comunque presente alla cerimonia di apertura.
Le ultime notizie sulla guerra alla Striscia di Gaza indicano il disinteresse da parte di differenti attori in campo, più o meno spazialmente attigui, a intervenire in maniera esplicita e attiva nella guerra, fatta eccezione per lo Yemen attraverso gli attacchi degli Houthi alle navi mercantili e petroliere israeliane dirette nei porti del Mediterraneo
Il Genocidio di Gaza non deve essere visto isolatamente. È indissolubilmente legato a ciò che sta accadendo in Cisgiordania.
Catturati a decine nel nord di Gaza, tra loro sfollati, giornalisti, medici. In attesa di identificazione. La Mezzaluna sospende il lavoro a nord, le Nazioni unite prive di mezzi a sud: Gaza ha fame e sete