I prigionieri repubblicani di tutta l’Irlanda si apprestano a fare uno sciopero della fame di un giorno, venerdì, a sostegno dei palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane.
Assembliamo due interessanti interviste uscite su Connessioni Precarie rispetto alle mobilitazioni dei lavoratori portuali in risposta all’appello da parte dei sindacati palestinesi. Buona lettura!
Con lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas si è scatenata una fiera di maldicenze o di luoghi comuni non verificati: come, ad esempio, il fatto che i prigionieri palestinesi rilasciati, minorenni al momento dell’arresto, fossero tutti accusati o colpevoli di crimini gravi.
Centinaia di palestinesi nella città di Beitunia, nella Cisgiordania occupata, accolgono il primo gruppo di donne e bambini rilasciati dall’occupazione israeliana come parte dell’accordo di scambio di prigionieri tra la resistenza palestinese e Israele.
Nella mattina di venerdì 24 novembre è stata presentata la petizione di giornalisti italiani e internazionali che chiedono l’accesso a Gaza, per coprire la guerra in corso.
La prestigiosa Harvard Law Review (HLR) ha preso la straordinaria decisione di vietare la pubblicazione di un articolo che esamina il quadro giuridico che circonda la Nakba che Israele sta perpetrando contro i palestinesi, in particolare a Gaza.
Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.
Venerdì 17 novembre, a Pisa, un partecipato corteo composto da un migliaio di studentə e lavoratorə in sciopero ha attraversato determinato e rabbioso le strade della città, è arrivato in Piazza dei Miracoli e ha occupato per un’ora uno dei monumenti più famosi del mondo, la Torre di Pisa, calando dalla sua cima una gigantesca bandiera della Palestina.
Le continue discussioni riguardanti gli obiettivi militari di Israele a Gaza sono in gran parte incentrate sul fatto che lo Stato coloniale stia pianificando una nuova occupazione militare della Striscia a lungo o a breve termine.
Riportiamo il comunicato degli studenti e studentesse per la Palestina, mobilitatesi in questi giorni a Torino, e che rilancia sul futuro affinché si continui a organizzare un fronte concreto di solidarietà con la resistenza palestinese.