10’000 persone in piazza per dire GENOVA ANTIFASCISTA
Una giornata importante quella di oggi a Genova. Una città che da mesi, caparbiamente, si oppone al proliferare delle sedi dei partiti neo-fascisti. Un’azione capillare e continua di smascheramento dei fini e delle pratiche di chi fomenta la guerra tra poveri. Perché l’ultimo modo per chi sta in alto per garantirsi una tranquillità è di assicurarsi che ci si scanni tra chi sta in basso.
L’appuntamento era a piazza Ferrari per le ore 15 ma, vista l’affluenza continua, è soltanto verso le 16:30 che un lungo serpentone ha iniziato a snodarsi per le strade di Genova. Il corteo si è mosso in direzione di via Serra, sede di uno dei tanti pericolosi partitini del neo-fascismo italiano, Lealtà e azione. Come già successo a più riprese, la serranda della sede è stata saldata e ben chiusa dai manifestanti. La manifestazione ha proseguito verso piazza delle americhe continuando ad ingrossarsi fino in piazza Tommaseo, dove un vasto schieramento difendeva le sede di Casa pound da cui è partito poche settimane fa un raid che ha portato all’accoltellamento di un giovane antifascista impegnato con alcuni compagni in un volantinaggio proprio per pubblicizzare l’appuntamento di oggi. Qui ci sono stati alcuni lanci con larga parte del corteo che ha provato ad imboccare la via che porta alla sede del partito fascista mentre la testa ritornava verso piazza Ferrari dove il corteo si è ricomposto e concluso.
Genova antifascista, quindi. Un corteo di migliaia di persone che si è ingrossato dal primo pomeriggio fino a raggiungere le diecimila persone nonostante l’assenza della sinistra cittadina (PD, CGIL e ANPI). Non una diserzione, questa, ma il posizionamento rispetto a una battaglia in corso. Come è stato ribadito più volte durante il corteo, non può certo disertare chi è nel campo nemico. E dal decreto Minniti ai campi per migranti in Libia come in Italia, la sinistra istituzionale ha ben chiarito da che parte sta. Un corteo che è anche la prova della disponibilità a schierarsi nello scontro che attraversa questo paese. Da una parte la politica che discute con Casa pound in TV, dall’altra chi vuole combatterla.
“Ora calma e responsabilità da tutti” è stato l’appello di Matteo Renzi dopo l’attentato fascista di oggi a Macerata. A tutti noi di disattenderlo colpendo dove fa male ai fascisti.
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