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Lettera di Giorgio ‘Brescia’ dal carcere di Piacenza

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Pubblichiamo questa lettera che ci è stata spedita da Giorgio, detto “Il Brescia”, detenuto ormai da due mesi nel carcere di Piacenza assieme ad un altro giovane antifa per aver partecipato alla manifestazione antifascista contro l’apertura della sede di Casapound il 10 febbraio scorso.

Domenica 1 aprile, carcere di Piacenza

Anche dentro a queste mura io sono libero, in quanto giorno dopo giorno aiuto, assieme ai miei compagni e compagne, la gente a liberarsi dalle catene dell’oppressione di questa società ingiusta. La libertà individualista poco conta di fronte alla libertà collettiva, se tutto ciò che faccio aiuta la gente a capire cosa sia la libertà, la fratellanza tra individui diversi e l’uguaglianza.

La libertà non è una cosa che si può toccare o vedere, sta dentro a tutti e tutte noi, sta nel prendere coscienza e lottare per un ideale, finché siamo consapevoli di cosa facciamo e perché lo facciamo noi saremo liberi, potranno chiuderci in galera, privarci dei nostri affetti, allontanarci dalla nostra vita ma sapremo sempre ritrovarci, potremo sempre contare l’uno/a sull’altro/a, consapevoli che passo dopo passo giungeremo ad un mondo migliore, una società migliore, ma per fare tutto ciò dobbiamo sentirci liberi.

Come canta Manfredi in una canzone, la libertà è racchiusa in molte cose, sta nel mitra lucidato, nella fine dello stato, nella gioia, nella rabbia, nei momenti d’ubriachezza ma la cosa più importante è sapere che la libertà vive dentro di noi, che ogni giorno lottiamo, non per noi stessi, non per un fine individualista, ma per una collettività, quindi penso che un paio di persone in carcere in cambio della libertà altrui sia un piccolo prezzo da pagare, questa è una goccia d’acqua in mezzo all’oceano.

Per questo io oggi sono libero, anche se lontano da chi mi vuole bene e da chi io voglio bene, anche se rinchiuso in queste mura io sono libero. E tutto questo a qualcuno non andrà bene e forse in futuro proverà a togliermi nuovamente la libertà, ma si sbagliano, non puoi placare un uragano sollevando muri, non puoi fermare un terremoto, così come non puoi fermare persone con un puro ideale rinchiudendole o reprimendole, i muri crolleranno, la terrà tremerà e tutti e tutte noi continueremo a lottare!

Il Brescia

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Per scrivere agli antifa arrestati

Giorgio Battagliola
Lorenzo Canti

Casa circondariale San Lazzaro

Strada delle Novate
29122 Piacenza

 

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