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Torino: 25 aprile, ora e sempre Resistenza!

Il corteo si è fermato a porgere i fiori alla lapide di Giaretti Eugenio, combattente della quarta divisione Garibaldi. Nel gennaio 1945 venne fermato da ufficiali dei Rap in via Monginevro all’angolo con corso Racconigi, messo al muro e colpito con una scarica di mitra. Il giorno dopo è stato prelevato dall’ospedale Mauriziano e rinchiuso nell’albergo Sitea, dove è stato torturato per una settimana dai fascisti. In seguito il corteo ha fatto tappa allo stabilimento storico della Lancia, dove fin dal 1943 agivano numerose squadre dei SAP e il 25 aprile 1945 proprio questa fabbrica di via Monginevro, 99 è stata scelta come la sede del comando militare durante l’insurrezione. Un luogo che oggi è devastato dalla speculazione e dallo sfruttamento del territorio dei soliti palazzinari che non si sono fatti troppi problemi nel rimuovere la lapide del partigiano Nazzareno Maffiodo durante l’abbattimento della fabbrica. L’anno scorso gli antifascisti/e del borgo hanno rimesso la lapide che è stata onorata anche oggi. In piazza Robilant il corteo ha ricordato Paolo Braccini, Franco Balbis, Enrico Gioachino, Giulio Biglieri, Eusebio Giambone, Massimo Montano, Giuseppe Perotti e tanti altri. La tappa finale è stata in via San Bernardino, 14 dove gli antifascisti/e hanno ricordato Dante Di Nanni, giovane gappista che si è difeso coraggiosamente fino all’ultimo dall’attacco della polizia fascista. La giornata è proseguita nella zona pedonale di via Di Nanni tra spettacoli, mostre fotografiche, canti partigiani a cura del Csoa Gabrio.

Anno dopo anno diventa sempre più evidente la dicotomia tra i presunti eredi della Resistenza e i resistenti antifascisti. Se i primi, occupando le poltrone pubbliche, speculano, sfruttano e distruggono i territori, depredano i beni comuni, portano avanti politiche contro le classi sociali in difficoltà e conducono un vero e proprio attacco ai diritti primari, i veri resistenti costruiscono collettivamente percorsi di lotta per opporsi a questi saccheggi. In quest’ottica le battaglie per il diritto all’abitare, le occupazioni, le lotte contro le ingiustizie sociali generate dal sistema capitalista, la resistenza contro il Tav non sono altro che il 25 aprile dei giorni nostri. Non saranno di certo i manganelli, i violenti sgomberi, la criminalizzazione dei movimenti, i provvedimenti contro i singoli a farci arretrare anche di un solo passo.

Vicini a Chiara, Mattia, Claudio, Niccolò, Davide, Paolo, Forgi e a tutti gli atri resistenti/e!

Ora e sempre Resistenza!

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