Guerra di Classe in Wisconsin: 10 cose che dovreste sapere
Per la maggior parte dello scorso decennio, ho vissuto nel folle, freddo e contraddittorio stato che è il Wisconsin. Ho scritto articoli di ricerca a Madison, dato reading di poesia a Milwaukee, fatto cordoni a Jefferson, organizzato conferenze studentesche ad Eau Claire, condotto laboratori artistici a Green Bay, parlato al matrimonio del mio compagno di stanza a Merrill, e sono stato in campeggio con la mia futura moglie a Black River Falls.
Da ragazzo metropolitano proveniente dalla East Coast, non mi sono mai completamente abituato al candore abbagliante del Wisconsin — dell’inverno e, certamente, delle persone. Ma alla fine ho imparato come indossare cinque strati di vestiario a Febbraio e che, tra le fattorie e le fabbriche abbandonate, c’era della gente della working class con una forte etica democratica. Come mi disse una volta il mio nuovo compagno di stanza di Wausau, “Josh, non seguo la politica. Odio solamente le corporation.”
Arriviamo al 2011: il nuovo Governatore Repubblicano, Scott Walker, ha dichiarato guerra al mio vecchio compagno di stanza ed a tutti i lavoratori del Wisconsin. Con la scusa del deficit di bilancio, Walker ha appena pubblicato una proposta di legge che distruggerà i sindacati che rappresentano gli insegnanti, gli operatori sociali, ed oltre 100.000 impiegati pubblici. Sta anche effettuando enormi tagli alle scuole, al servizio sanitario, ai trasporti pubblici, ed in realtà a qualunque cosa che aiuti la gente a campare.
Un’altra follia? Walker ha ordinato alla Guardia Nazionale di prepararsi a rispondere ad uno sciopero o a qualunque resistenza al suo piano. L’ultima volta che il Wisconsin ha schierato la Guardia Nazionale durante una vertenza è stato nel lontano 1886, quando i miliziani della Guardia spararono su un raduno di lavoratori di Milwaukee che chiedevano la giornata lavorativa di 8 ore. Cinque lavoratori disarmati furono uccisi nel massacro.
Ho amato vivere nel Wisconsin. A dire il vero, l’ho odiato anche svariate volte, specialmente quando è venuto fuori il suo lato spiacevole come ora. Ho combattuto questa stessa lotta per la maggior parte dei miei anni all’Università del Wisconsin. Le richieste per cui ci mobilitavamo non erano nulla di nuovo: minori tasse per gli studenti, migliori servizi sanitari per i lavoratori, tasse più alte per i ricchi ed un investimento reale nella pubblica istruzione anziché nelle carceri private. Questo con Jim Doyle in carica. Ma adesso con questo tizio di Walker, siamo su un piano del tutto diverso.
Ovviamente, il popolo non si arrenderà senza combattere. Questa settimana ci sono state ogni giorno manifestazioni inaudite al Campidoglio di Madison — dalle 1.000 persone del primo giorno alle oltre 25.000 di ieri (16 febbraio N.d.T.).
Vorrei essere là fuori in State Street con i miei Badgers in lotta, ma come minimo posso fare del mio meglio per diffondere la notizia. Così, per tutti i miei vecchi studenti e compagni di stanza che scendono per le strade, e per chiunque altro che si stia domandando cosa diavolo stia succedendo nella Latteria d’America, chiariamo alcune cose:
1. Quella del deficit è una crisi artificiale.
Come molti stati, il Wisconsin sta lottando nella recessione, ma lo stato non è proprio in bancarotta. L’ufficio fiscale del congresso statale ha stimato che lo stato terminerà l’anno con un saldo di 121 miloni di dollari. Walker sostiene che ci sia un deficit di 137 milioni di dollari — ma questo non dipende da un aumento nei salari o dei benefici dei lavoratori. Secondo il Capital Times, ciò dipende dal fatto che “Walker ed i suoi alleati hanno deliberato a gennaio 140 milioni di dollari di nuovi contributi a favore dei gruppi aziendali e di interessi lobbistici.” Bene. Una “crisi” prefabbricata come scusa per promuovere tagli neoliberisti: qualcuno ha detto Shock Doctrine?
2. Anche se ci fosse un deficit, prendetevela con Wall Street — non con i lavoratori.
L’economia non sta crollando perché i lavoratori statali di Madison hanno delle pensioni decenti. Lo sta facendo perché i banchieri di Wall Street hanno rubato i nostri soldi, perché Bush ed ora Obama ci hanno coinvolti in due guerre multimiliardarie, e perché stati come il Wisconsin continuano a spendere più in prigioni che in scuole. Cosa pagano i ricchi? Secondo il Dipartimento della Fiscalità del Wisconsin, il gettito proveniente dalla tassazione delle imprese si è ridotto della metà dal 1981 ed oltre i due terzi delle imprese del Wisconsin non pagano tasse.
3. I Green Bay Packers sono col popolo.
Hanno vinto il Super Bowl. Il loro datore di lavoro è la gente di Green Bay, non qualche carogna di miliardario. Ed ora quelli del Pack si alzano solidali con i loro fratelli e le loro sorelle nei sindacati. Se solo Brady Poppinga (nella foto sotto) placcasse Scott Walker così! Se il verde e l’oro sono in campo, sapete già con chi giocare. (E comunque ho sentito che Walker è un fan dei Vikings.)
4. Questa non è “l’ennesima protesta di Madison.”
Madison è famosa per la sua tradizione progressista, ma questo è più che l’ennesimo corteo per State Street. Questa lotta sta coinvolgendo la gente in tutto lo stato – non solo Madison e Milwaukee, ma a LaCrosse, Eau Claire, e nel circondario della casa del Goverantore Walker a Wauwatosa. Questa lotta è multirazziale, multigenerazionale e multitematica. I bianchi della working- e della middle-class (la maggioranza della popolazione) potrebbero finalmente rendersi conto che l’unità nel lungo termine è più forte degli sgravi fiscali nel breve termine. Cercate l’antidoto progressista al Tea Party? Qualcosa bolle in pentola nel Badger State.
5. I sindacati dei lavoratori pubblici sono stati fondati nel Wisconsin.
Il primo sindacato degli impiegati pubblici ha iniziato le sue attività a Madison nel 1932, per garantire salari minimi ai lavoratori e porre fine alle raccomandazioni politiche per i posti di lavoro statali. Il maggiore sindacato pubblico, l’AFSCME, nacque proprio dove stanno avvenendo oggi le proteste di Madison. Il Wisconsin ha sempre avuto una doppia eredità — sede dell’ultimo sindaco Socialista del paese (Frank Zeidler di Milwaukee) e dello stesso anticomunista per eccellenza, Joe McCarthy; più di recente, ci sono stati il senatore progressista Russ Feingold e quello anti-immigrati Rep. Jim Sensenbrenner — ma l’ethos democratico della Latteria può essere fatto risalire all’Epoca Progressista ed ai suoi sindacati pubblici.
6. Colpire i lavoratori pubblici non vi aiuterà a procurarvi un lavoro migliore.
Molti conservatori e persino alcuni liberal, sostengono che abbiamo bisogno di “portare i benefici dei lavoratori pubblici al livello dei lavoratori privati.” Prima di tutto, non è vero che i lavoratori pubblici se la passino meglio — di solito percepiscono salari minori in cambio di benefici maggiori. Più importante, tuttavia, è l’idea che dovremmo favorire l’economia in generale, anziché continuare in questa corsa al ribasso. Russ Feingold ha detto ieri che i “Repubblicani stanno provando a mettere i lavoratori del privato contro le loro controparti pubbliche.” Mai più dividi e conquista. Certo, le persone che lavorano nel privato (oppure, le persone che come il 50% dei neri di Milwaukee non hanno affatto un lavoro) hanno diritto ad essere arrabbiati: ma quella rabbia dovrebbe essere riservata alle compagnie che stanno ridimensionando il personale e delocalizzando questi lavori, non per gli insegnanti delle medie e la signora al bancone.
7. In ballo c’è più dei sindacati.
Si tratta di pubblica istruzione, giustizia sociale, diritti dei migranti, blocco dei pignoramenti e diritti umani di base. Più o meno è questo il bottino con cui la Destra Radicale pensa di svignarsela. Si tratta di tracciare una linea nella sabbia – se prendono di mira i sindacati ora, a chi toccherà in seguito?
8. Il paese sta osservando il Wisconsin.
Gli avvenimenti di questa settimana a Madison hanno implicazioni nazionali. Proprio ora, gli occhi di tutti sono sul Wisconsin. I governatori di Ohio e Tennessee stanno minacciando di adottare simili provvedimenti — ed Obama ha la sua proposta di bilancio conservatrice a livello federale. Se riescono ad imporla nel Wisconsin, relativamente liberal, il vostro stato potrebbe essere il prossimo.
9. Il Wisconsin ha osservato l’Egitto.
Le notizie viaggiano veloci, e le rivolte ci ispirano l’un l’altro attraverso i continenti. I contestatori sulle strade di Madison hanno osservato i milioni di egiziani che hanno deposto con successo e nonviolentemente il loro dittatore. Molti di essi stanno adesso reggendo cartelli come quello sotto che definisce Scott Walker “il Mubarak del Midwest.” E mentre i media statunitensi stravedono per i sindacalisti che hanno deposto un dittatore in Egitto, la CNN ha poca simpatia per quei lavoratori che saranno ridotti al silenzio proprio qui in patria.
10. Il Campidoglio di chi? Il NOSTRO!
Questo è il nostro tempo. Il nostro stato. Il nostro crescente movimento per cambiare il corso del paese. L’assemblea legislativa potrebbe votare la legge Walker entro oggi (17 febbraio N.d.T.) – a meno che i veri Badgers non si facciano avanti per fermarlo.
Le proteste si stanno intensificando di giorno in giorno, dentro e fuori dal Campidoglio. A tutta la mia gente di Madison: tenete duro e sappiate che siamo con voi. Al resto del paese: diffondete la notizia, fate una donazione alle casse di difesa legale, ed assicuratevi che i vostri stati non percorrano questa stessa strada.
Per altre risorse ed informazioni aggiornate su quanto sta accadendo nei territori, consultate:
AFT-Wisconsin
Wisconsin Wave
Teaching Assistants’ Association
Student Labor Action Coalition
Avanti, Wisconsin! Per sempre solidali!
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