Giù le mani dai movimenti di lotta!
La Procura di Roma insiste: continua la persecuzione giudiziaria contro i compagni e le compagne dei Movimenti di lotta per la casa!
Il procedimento contro le madri di Francesca e Gabriele, accusate di essere entrate in carcere per una visita ai propri figli, si è concluso in una bolla di sapone. Come da noi pubblicamente denunciato, l’amministrazione penitenziaria intendeva con questa denuncia accanirsi contro la compagna e il compagno, già ingiustamente colpiti dall’arresto preventivo.
Riconoscendo indirettamente questo fatto, il giudice dell’udienza preliminare ha deciso di non rinviare a giudizio le due madri.
Non avevamo ancora fatto in tempo a gioire per la notizia, che abbiamo subito appreso dell’avanzare di un altro procedimento giudiziario seguito alla giornata del 14 settembre 2009, giorno in cui Francesca, Gabriele, Simone e “Mister” sono stati arrestati: quello contro compagni e compagne che ci hanno espresso solidarietà militante durante la spropositata operazione dei carabinieri presso la scuola “8 marzo”.
A tutte le persone (compagni e compagne, amici e amiche, occupanti e semplici cittadini del quartiere), che hanno espresso in quella mattinata il loro sdegno verso gli arresti e verso la spettacolare criminalizzazione dell’intero movimento di lotta per la casa, va la nostra gratitudine, perché con la loro stessa presenza hanno impedito che l’operazione di criminalizzazione riuscisse a dovere.
Ai compagni e alla compagna che per quegli eventi si ritroveranno ad affrontare l’ennesimo processo fatto di accuse calunniose va tutta la nostra solidarietà.
Sappiamo bene che questo procedimento, come quello contro le madri di Francesca e Giobbo, mira a stroncare la rete solidale che si è stretta sin da subito intorno alla compagna e ai compagni arrestati, punendo in maniera esemplare alcune/i. Una solidarietà che evidentemente ha rotto le uova nel paniere degli inquirenti e dei politici che miravano a isolare gli arrestati.
Per questo, ci sentiamo di esprimere senza riserve la nostra solidarietà anche ai compagni e alle compagne di Firenze, colpiti anche loro da misure repressive che, ancora una volta, dipingono fantasiosamente i/le militanti come incalliti criminali.
Viviamo nel paese dei paradossi: il confine tra politica istituzionale e criminalità organizzata è più che mai confuso. Il centrodestra denuncia la presenza di “toghe rosse” nelle procure, mentre il centrosinistra fa finta di credere che saranno proprio i magistrati a cambiare in meglio il nostro paese (e purtroppo parte della cosiddetta “società civile” ci crede per davvero). Nel frattempo forze dell’ordine e magistratura si accaniscono, tra menzogne e distorsioni della realtà contro chi quotidianamente pratica le lotte sociali.
Solidarietà militante ai\alle processati\e !
Contro gli sgomberi e gli arresti: la lotta continua !
Per l’autorganizzazione sociale, per l’estensione del conflitto sociale
CENTRO SOCIALE OCCUPATO AUTOGESTITO “MACCHIA ROSSA” MAGLIANA
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