Napoli 2001, prescritti i reati per i poliziotti
Nessuna condanna! Ancora una volta lo stato assolve se stesso… e i suoi più zelanti funzionari, anche se questi si son resi responsabili di reati gravi di violenza contro persone inermi e in stato di fermo.
La Corte d’Appello di Napoli ha stabilito che anche il reato di sequestro di persona contestato a dieci poliziotti accusati (e condannati in primo grado) anche di abusi e pestaggi nei confronti dei partecipanti alla manifestazione contro il ‘Global Forum’ svoltosi a Napoli nel marzo del 2001, è prescritto. Il processo si riferisce ai fatti denunciati da diversi esponenti dei movimenti no-global e anche da semplici cittadini all’interno della caserma della polizia “Raniero” dove molti di loro furono condotti per essere identificati dopo il tentativo di superare la cosiddetta ‘zona rossa’. In primo grado agenti e due funzionari furono condannati dalla quinta sezione anche per il reato di sequestro di persona.
Gia’ in primo grado erano andate in prescrizione le ipotesi di reato per violenza privata, lesioni, abuso d’ufficio e falso. Per la procura di Napoli, gli 85 manifestanti che furono portati alla ‘Raniero’ furono picchiati e ‘tenuti segregati’; Cassazione e Riesame avevano annullato l’ordinanza per tale ipotesi di reato. Quando nel 2001 gli agenti della Squadra mobile si presentarono dai colleghi per notificare loro le ordinanze di custodia cautelare, i poliziotti presenti in questura attuarono una catena umana intorno l’edificio di via Medina, per impedire gli arresti. La Rete No Global presento’ un libro bianco sui pestaggi, raccogliendo le testimonianze dei ragazzi della ‘Raniero’. Pero’ ad accusare i poliziotti, nel corso del tempo, sono rimasti in pochi. Il reato di sequestro di persona era l’unico non ancora prescritto.
Qui sotto, ZONA ROSSA_noblogbal forum napoli 2001, Il video prodotto dal movimento napoletano, in collaborazione con CandidaTV & Indymedia Italia, sulle 4 giornate di marzo 2001 contro l’OCSE. (Verso la fine del sono documentate le violenze perpetrate in piazza e sono riportate alcune testimonianze sugli abusi dentro la caserma “Raniero”):
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