Minneapolis, suprematisti bianchi sparano contro il corteo per Jamar Clark
Sono solo di qualche giorno fa – 15 novembre – i fatti che hanno portato all’omicidio di Clark, vittima di una vera e propria esecuzione da parte delle forze dell’ordine: secondo le ricostruzioni Jamar era a terra, in manette e non era in grado di opporre alcun tipo di resistenza: ciò non gli ha evitato di essere freddato da uno degli agenti che lo avevano fermato.
Responsabili dell’attacco al corteo sarebbero tre persone, le quali vestivano alcune maschere da sci e secondo alcuni testimoni anche giubbotti anti-proiettile; queste persone, riconosciute dai manifestanti per la loro appartenenza alle realtà razziste del white power statunitense, stavano venendo allontanate dal corteo da alcuni manifestanti che ne ritenevano intollerabile la presenza quando hanno aperto il fuoco.
Dopo la sparatoria, la polizia ha di fatto sciolto il corteo, secondo alcuni testimoni anche utilizzando gas lacrimogeni e invitando i manifestanti a terminare le proteste per la loro stessa “sicurezza”: ma non è incredibilmente riuscita a fermare gli attentatori nonostante di fatto tutto si è svolto nelle vicinanze della caserma. Ad ogni modo, una nuova manifestazione è in calendario oggi, in partenza proprio dallo stresso distretto di polizia, per le 14 di oggi (orario americano), con gli organizzatori che hanno annunciato la volontà di ragionare approfonditamente su che tipo di risposta dare a quanto successo oggi.
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