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1 maggio in Turchia: manifestazioni e scontri a Istanbul, ucciso un manifestante [audio]

Le proteste più grosse si sono concentrate a Istanbul, dove il tentativo del governo di Erdogan di confinare e controllare ogni forma di conflitto e dissenso si è scontrato con le maggiori resistenze e difficoltà. Nella città turca, infatti, era stata autorizzata un’unica manifestazione, che si è svolta all’aeroporto previ, comunque, serrati e soffocanti controlli da parte delle forze dell’ordine nei confronti di tutti i partecipanti (diverso il materiale sequestrato perché considerato “offensivo”). Moltissime altre persone hanno però deciso di sfidare le imposizioni del governo decidendo di prendere le strade di Instanbul e in particolare di tentare di raggiungere piazza Taksim, da sempre luogo simbolo di proteste e conflitti. Attorno alla piazza e in tutta la città era stato predisposto un impressionante dispositivo di militarizzazione: più di 15.000 gli agenti schierati, 120 i cannoni ad acqua che per tutta la giornata sono stati azionati contro chiunque tentasse di avvicinarsi alla piazza.

Attorno a Taksim sono esplosi violenti scontri con un bilancio purtroppo molto pesante: un manifestante di 57 anni ha perso la vita dopo essere stato colpito da un idrante che lo ha scaraventato a terra; almeno 50 persone sono state arrestate, molte altre ferite.

Momenti di tensione anche nei pressi della manifestazione all’aeroporto, dove c’è stato un episodio di violenza tra la polizia e alcuni rappresentanti dell’HDP, il principale partito della sinistra vicino anche al movimento di liberazione curdo. Dopo un diverbio le forze dell’ordine hanno caricato lo spezzone dell’HDP e effettuato alcuni arresti.

Nel frattempo in tutto il Bakur proseguono le operazioni e la resistenza del movimento di liberazione curdo: oggi un’esplosione ha devastato una stazione di polizia a Gaziantep, città di confine con la Siria, mentre proseguono gli scontri a Nusaybin e Sirnac.

Un aggiornamento audio sulle proteste di Istanbul e le operazioni di resistenza in Bakur con il corrispondente di Infoaut e Radio Onda d’Urto in Medio Oriente:

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