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Bosnia, minatori in sciopero si barricano sottoterra

Ad aver scatenato lo sciopero è stata l’assunsione di un nuovo responsabile amministrativo per la miniera, una decisione che viola un accordo siglato precedentemente col governo nel quale si stabiliva che non sarebbero state assunte persone non legate alla produzione fino a quando gli stipendi dei minatori non fossero stati aumentati.

Da tempo i lavoratori di Djurdjevik domandano migliori condizioni di lavoro, aumenti salariali e una modernizzazione del sito estrattivo; a maggio la compagnia proprietaria della miniera aveva accettato un accordo col quale si impegnava ad aumentare le paghe dei minatori ma la firma del documento e il rispetto delle decisioni prese continuano ad essere rimandati ormai da mesi.

Già ad agosto erano scoppiate le prime proteste per il mancato rispetto degli accordi e l’assunzione del nuovo responsabile amministrativo ha fatto riaccendere la rabbia dei lavoratori di Djurdjevik che lunedì notte si sono barricati all’interno di una delle gallerie della miniera, a duecentocinquanta metri da terra, proclamando uno sciopero della fame e rifiutando gli aiuti e il cibo che gli venivano portati.

La protesta ha innervosito la compagnia, che ha accusato i lavoratori di scioperare ‘illegalmente’ perché il blocco dei lavori non è stato annunciato con 10 giorni di anticipo ma i minatori minacciano di voler andare avanti a oltranza fino a quando non otterranno quanto chiedono.

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