InfoAut
Immagine di copertina per il post

Come Israele sta trasformando Sheikh Jarrah in un’altra Hebron

||||

La polizia israeliana ha trasformato Sheikh Jarrah in un’area ipermilitarizzata progettata per reprimere la resistenza palestinese e incoraggiare i coloni ebrei.

Fonte: english version

Oren Ziv – 10 giugno 2021

FOTO Agenti israeliani arrestano la giornalista di Al Jazeera Givara Budeiri nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est, 6 giugno 2021. (Oren Ziv)

Nelle ultime settimane, Othman Ibn Affan, la principale arteria nel quartiere di Sheikh Jarrah di Gerusalemme est, ha iniziato ad assomigliare alla famigerata Shuhada Street di Hebron. Le forze di polizia israeliane hanno istituito posti di blocco militarizzati, pattugliano l’area 24 ore su 24, 7 giorni su 7, vietando l’ingresso ai palestinesi che non vivono nel quartiere e consentendo completa libertà di movimento ai coloni e agli attivisti di destra.

Queste politiche sono state inizialmente messe in atto per impedire ai palestinesi di unirsi ed esprimere solidarietà a quattro famiglie sotto la minaccia imminente di espulsione forzata. Ma come in Shuhada Street – dove i palestinesi non residenti sono banditi e i palestinesi locali vivono sotto la costante minaccia di violenza da parte di coloni e soldati – l’obiettivo della polizia a Sheikh Jarrah è soffocare la presenza palestinese nel quartiere e reprimere qualsiasi forma di resistenza, dalle manifestazioni alla street art.

La limitazione del movimento in entrata e in uscita da Othman Ibn Affan è iniziata il mese scorso, dopo che la polizia israeliana ha istituito un posto di blocco improvvisato all’ingresso della strada, a seguito di un accordo stipulato tra la polizia e il deputato kahanista Itamar Ben Gvir. Ben Gvir, che ha subito pressioni per rimuovere un “ufficio” improvvisato che aveva allestito in strada per mostrare il suo sostegno ai coloni lì, ha accettato di farlo a condizione che la polizia pattugliasse il quartiere a tutte le ore del giorno e della notte .

Il capo della polizia israeliana Ya’akov Shabtai ha affermato che le provocazioni di Ben Gvir, insieme a una marcia guidata da giovani di estrema destra a Gerusalemme alla fine di aprile, sono state una delle ragioni principali dell’esplosione di violenza nella città a maggio – e poi in tutta Israele-Palestina .

 MG 7878

La polizia ha installato blocchi stradali in cemento all’ingresso del quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est. Mentre i coloni e gli ebrei di destra possono entrare liberamente, ai palestinesi non residenti è vietato l’ingresso. (Oren Ziv)

Quello che era iniziato solo come un posto di blocco a Sheikh Jarrah, il 16 maggio si è tuttavia trasformato in una presenza permanente della polizia, dopo che un palestinese con il suo veicolo si è lanciato contro gli agenti  presenti al posto di blocco, ferendone sette; la polizia ha ucciso l’aggressore. La polizia ha quindi installato blocchi stradali in cemento nello stesso punto.

Le limitazioni al movimento hanno avuto un grave effetto sulla vita dei residenti di Sheikh Jarrah nelle ultime settimane. Ai palestinesi che vivono  nella strada vengono costantemente richiesti i documenti d’identità, mentre i loro parenti che vivono fuori dal quartiere non possono entrare, nemmeno durante le festività musulmane. L’ingresso è completamente vietato agli attivisti, siano essi palestinesi o ebrei israeliani di sinistra, e coloro che riescono a intrufolarsi vengono allontanati dalla polizia.

“La strada è diventata Shuhada numero due”, ha detto Salah Diab, uno dei  residenti palestinesi minacciato di espulsione dalla sua casa e uno dei leader della lotta a Sheikh Jarrah. Il mese scorso, la polizia ha rotto la gamba di Diab durante un raid nella sua casa; giorni dopo è stato arrestato dopo che i coloni hanno attaccato i palestinesi   mentre partecipavano all’iftar – il pasto notturno che rompe il digiuno del Ramadan – sul marciapiede fuori casa sua.

F140416MA005 e1613067263967 1024x683

Soldati israeliani pattugliano Shuhada Street nella città di Hebron, in Cisgiordania, mentre centinaia di ebrei ortodossi arrivano per pregare alla Grotta del Patriarca, durante la festa ebraica di Pasqua. 16 aprile 2014. (Miriam Alster/Flash90)

“La polizia è stupida, cerca di fare tutto con la forza”, ha detto Diab. “Lavorano per i coloni che danno loro ordini. Questa non è una sorpresa per noi, ma non permetteremo che accada. Giorno dopo giorno, continueremo a lottare per la giustizia”.

“Vogliono solo spaventarci”

L’”hebronizzazione” di Sheikh Jarrah è ulteriormente evidente nell’intensa attività di polizia delle ultime settimane. Gli agenti hanno disperso dozzine di palestinesi, la maggior parte dei quali venuti a cantare, mangiare e  passeggiare nel quartiere, con granate stordenti, cannoni ad acqua e arresti di massa. Inoltre, fanno regolarmente irruzione nelle case del quartiere, alla ricerca di persone che non vivono nella zona ma che sono riuscite a entrare.

La polizia ha spesso intensificato i suoi atti di violenza. Il 15 maggio, durante lo sciopero generale palestinese, un agente di polizia è stato filmato mentre sparava un proiettile di gomma alla sedicenne Jana Kiswani, che si trovava all’ingresso della sua casa. Jana ha subito una lesione alla colonna vertebrale e dovrà passare mesi a letto. L’ufficiale che ha sparato a Kiswani è stato successivamente sospeso.

F210515JA07 1024x683

Un agente di polizia israeliano cerca di abbattere i palloncini rilasciati dai palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est il 15 maggio 2021. (Jamal Awad/Flash90)

“Chiudere la strada fa parte del tentativo di fare pressione sui residenti”, ha affermato Zakaria Odeh, il coordinatore della Coalizione civica per i diritti dei palestinesi a Gerusalemme. “Insieme al cannone ad acqua puzzolente, alle perquisizioni domestiche e agli arresti di giovani, fa parte della politica prendere di mira un quartiere che si trova nel cuore di Gerusalemme, al fine di controllare l’intera area”.

Queste politiche repressive a Sheikh Jarrah hanno raggiunto nuove vette domenica quando la polizia ha arrestato i fratelli Muna e Mohammed El-Kurd, i due attivisti più importanti del quartiere, sostenendo che stavano “prendendo parte ai disordini”. Gli agenti di polizia hanno fatto irruzione nella casa di famiglia per arrestare Muna e hanno emesso un mandato per Mohammed, che in quel momento si trovava fuori dal quartiere ed è stato portato alla stazione di polizia al suo ritorno. Arrestato anche Zoheir Rajabi, leader della lotta nel quartiere Batan al-Hawa di Silwan.

In una conferenza stampa tenuta fuori dalla stazione di polizia in Salah a-Din Street a Gerusalemme Est, Nabil El-Kurd, padre di Muna e Mohammed, ha dichiarato: “Questa è una guerra digitale. Abbiamo telecamere sui nostri telefoni e le nostre parole per promuovere la causa palestinese”.

Poche ore dopo l’arresto, la polizia ha cercato di far salire Muna su un veicolo della polizia dalla porta laterale della stazione, il tutto lanciando dozzine di granate assordanti contro attivisti e giornalisti che si trovavano fuori dalla stazione. Muna è stata poi portata al Russian Compound, un famigerato centro di interrogatorio e stazione di polizia a Gerusalemme ovest, dove è stata rilasciata senza condizioni, una decisione rara quando si tratta di arresti politici.

 448A4586 1 1024x682

Muna El-Kurd (a sinistra) e suo fratello Mohammed visti dopo essere stati rilasciati dalla custodia della polizia, 7 giugno 2021. (Oren Ziv)

“Vogliono solo spaventarci”, ha detto Muna ai giornalisti dopo essere tornata a casa lunedì pomeriggio. “Sono stata interrogata due volte, mi hanno legato le gambe e le mani… Queste sono le azioni dell’occupazione, per spaventarci e intimidirci. È per questo che hanno chiuso la nostra strada, perché parlavamo e mostravamo al mondo cosa sta succedendo qui. Siamo la quarta generazione a Sheikh Jarrah e ci vogliono buttare  fuori, ma non ci riusciranno”.

Anche Mohammed è stato rilasciato più tardi quella notte senza condizioni. “Questa è una chiara mossa intimidatoria per impedirci di parlare contro le ingiustizie che [i coloni] commettono”, ha detto dopo il suo rilascio. “Hanno detto che stavamo incitando alla violenza, quando chiaramente l’unico incitamento è la presenza di un blocco illegale a Sheikh Jarrah e la presenza di avamposti di coloni che minacciano di bruciarci e cacciarci dalle nostre case”.

Criminalizzare palloncini, aquiloni e arte di strada

Oltre ai residenti e agli attivisti locali, l’hebronizzazione di Sheikh Jarrah si sta estendendo anche ai giornalisti.

 892A5353

Coloni israeliani celebrano il Sabbath sotto la protezione di agenti armati di polizia israeliana nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, 7 maggio 2021. (Oren Ziv)

Sabato, il giorno prima dell’arresto di Muna e Mohammed, le forze israeliane hanno attaccato e arrestato la giornalista di Al Jazeera Givara Budeiri, nonostante indossasse un giubbotto stampa e reggesse un microfono. Budeiri ha detto che gli agenti hanno continuato a picchiarla nel veicolo della polizia. È stata rilasciata più tardi quella notte con un divieto di accedere a Sheikh Jarrah per 15 giorni. Durante il suo arresto, gli agenti hanno anche aggredito un cameraman di Al Jazeera e lo hanno spinto a terra, danneggiando la sua macchina fotografica.

Il giorno dell’arresto di Budeiri, gli agenti di polizia sono stati visti controllare le tessere stampa dei giornalisti mentre entravano nel quartiere, mentre si svolgeva una piccola veglia da parte di residenti e attivisti. Un ufficiale della polizia di frontiera è stato  ripreso mentre diceva  che solo i giornalisti in possesso di tessere stampa israeliane rilasciate dall’ufficio stampa del governo (GPO) possono entrare nel quartiere e che i giornalisti senza queste tessere verranno rimossi.

La polizia ha anche dichiarato guerra agli eventi culturali e ai simboli palestinesi nel quartiere. Per anni, la polizia ha confiscato e arrestato attivisti che detenevano bandiere palestinesi, anche se farlo è del tutto legale. Il mese scorso, la polizia ha usato una scala per  rimuovere palloncini con i colori della bandiera palestinese.

892A9443

Un aquilone con una bandiera palestinese vola sopra una casa palestinese che è stata occupata dai coloni israeliani a Sheikh Jarrah, Gerusalemme est. (Oren Ziv)

In un altro incidente di due settimane fa, la polizia è venuta con i dipendenti del comune e ha cancellato i graffiti con i nomi dei palestinesi minacciati di sfratto, dipinti dagli attivisti sul muro esterno della casa della famiglia El-Kurd. Il giorno prima, Yonatan Yossef, membro del consiglio comunale di estrema destra di Gerusalemme, aveva cercato di cancellare da solo un altro graffito, ma è stato portato fuori dall’area dalla polizia.

“Perché hanno cancellato il  murale con i nomi di famiglia?” si è chiesto Nabil El-Kurd. “Qual è il problema? Non c’è nessuna legge che lo consenta».

Sabato, la polizia ha passato un’ora a cercare di confiscare un aquilone con il disegno della bandiera palestinese. Hanno dovuto rinunciare perché non avevano un mandato per entrare nel giardino della casa da cui stava volando l’aquilone.

Oren Ziv è una fotoreporter, membro fondatrice del collettivo di fotografia Activestills e scrittrice dello staff di Local Call. Dal 2003 ha documentato una serie di questioni sociali e politiche in Israele e nei territori palestinesi occupati, con particolare attenzione alle comunità di attivisti e alle loro lotte. I suoi reportage si concentrano sulle proteste popolari contro il muro e gli insediamenti, gli alloggi a prezzi accessibili e altre questioni socio-economiche, lotte contro il razzismo e la discriminazione e la lotta per liberare gli animali.

Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

palestinaSHEIKH JARRAH

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’imperialismo nell’era Trump

Che cos’è oggi l’imperialismo, di cui la cosiddetta “era Trump” è precipitato? Come si è trasformato, tra persistenza e discontinuità? Non sono domande scontate, di mera speculazione teorica. da Kamo Modena Ma nodo fondamentale da sciogliere per porsi all’altezza delle sfide pratiche e politiche poste da questi tempi sempre più accelerati di crisi sistemica. Per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump in viaggio in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli rifiuta la guerra e il riarmo: NO al summit NATO del 26 maggio

Il 26 maggio a Napoli si terrà un summit della NATO sul tema della “Sicurezza nel Mediterraneo”, i movimenti sociali cittadini hanno indetto un contro summit per ribadire la contrarietà alla guerra, l’opposizione al riarmo e al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Addio a Pepe Mujica

Si è spento Pepe Mujica, guerrigliero tupamaro ed ex-presidente dell’Uruguay. Nato a Montevideo il 20 maggio 1935 contadino fioricoltore, José Alberto Mujica Cordano, negli anni ‘60 divenne membro della guerriglia rivoluzionaria di sinistra Movimento di Liberazione Nazionale – Tupamaros, passando per questo in galera oltre dieci anni, molti dei quali in isolamento totale, assieme ad altre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: 2000 in corteo per la Palestina. Lunedì 12 maggio presidio al porto contro la logistica di guerra

“Stop al genocidio, Palestina Libera”, “Basta guerre, fermiamo il riarmo”. A gridarlo con forza sono stati almeno 2000 livornesi, tra cittadini comuni e associazioni, comitati anti guerra, sigle sindacali e politiche, studenti e lavoratori autonomi portuali, che sabato 10 maggio hanno partecipato in massa alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese.  Un corteo che da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Ciò include bombardamenti e razzie di terreni agricoli, sradicamento e bruciatura di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Libertà per Tarek,Anan, Ali e Mansour. Libertà per il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo da compagne e compagni di Roma questo appello in solidarietà a Tarek Dridi, Anan, Alì e Mansour. Mercoledì 21 si invitano tutt a partecpare al presidio in solidarietà al tribunale a L’Aqula per il procecesso di Anan, Alì e Mansour, mentre giovedì 22 al faro del gianicolo si porterà solidarietà a Tarek […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cagliari: violente repressioni alla solidarietà palestinese

Non si disturba il teatrino dei signori del genocidio. A Cagliari, la polizia attacca a freddo un corteo pacifico contro la guerra, il genocidio del popolo palestinese e le esercitazioni della Nato in Sardegna

Immagine di copertina per il post
Culture

Il gruppo rap nordirlandese Kneecap è indagato dall’antiterrorismo inglese per il sostegno alla Palestina

In Irlanda del Nord i Kneecap, gruppo rap di Belfast, sono indagati dall’antiterrorismo britannico per il loro sostegno alla Palestina. Tutto è iniziato quando il trio hip-hop nordirlandese si è esibito sul palco del Coachella, festival annuale seguitissimo negli Stati Uniti. “Israel is committing genocide against the Palestinian people… It is being enabled by the […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza: “nuovo piano israeliano per perpetrare il genocidio, ma l’occupazione non riuscirà”

“Il tentativo di Israele è di protrarre questa guerra e provare a portare avanti fino in fondo il genocidio nel silenzio della comunità internazionale, ma non riuscirà a mantenere l’occupazione: non ce l’ha fatta nei primi del 2000 quando la Resistenza aveva molte meno capacità, non ci riuscirebbe adesso.” Romana Rubeo, caporedattrice di The Palestine Chronicle, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: dopo l’attacco israeliano, Malta impedisce i soccorsi

L’incredibile vicenda della nave Conscience della Freedom Flotilla colpita da un attacco di droni in acque internazionali nei pressi di Malta mentre tentava di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari è ancora una volta indicativa dell’ipocrisia che regna in Occidente sul genocidio dei palestinesi. Non solo il fatto è stato rapidamente archiviato dai […]