InfoAut
Immagine di copertina per il post

Guerra e algoritmi: la nuova frontiera di Israele nella sperimentazione militare a Gaza

Un inchiesta pubblicata oggi (il25 aprile ndr) dal New York Times rivela come Israele abbia trasformato il campo di battaglia in un laboratorio sperimentale senza precedenti per l’intelligenza artificiale applicata alla guerra. Un laboratorio in tempo reale, con esseri umani, spesso civili.

da Pagine Esteri

Secondo il quotidiano statunitense, citando interviste condotte con nove funzionari israeliani e americani della difesa, Israele ha impiegato la sua offensiva per testare e implementare rapidamente tecnologie militari basate sull’intelligenza artificiale, raggiungendo livelli mai visti prima. Droni capaci di inseguire autonomamente bersagli, software di riconoscimento facciale distribuiti ai checkpoint, chatbot che analizzano conversazioni in arabo.

Gran parte di questi sistemi sono il frutto di una collaborazione tra l’Unità 8200 – l’intelligence militare israeliana – e riservisti che lavorano in aziende di punta come Google, Microsoft e Meta. All’interno di un centro chiamato The Studio, questi esperti civili si sono ritrovati a progettare sistemi di guerra computazionale capaci di processare masse di dati in tempo reale. Un “Silicon Wadi” in uniforme, dove la logica del venture capital incontra quella dell’azione militare.

“Dopo il 7 ottobre – riferisce il New York Times – molte di queste tecnologie sono state autorizzate ed estese con una rapidità inusuale”. Tra gli strumenti in piena operatività spicca il “Lavender”, un algoritmo di apprendimento automatico sviluppato prima del conflitto per identificare presunti “terroristi” attraverso un’analisi incrociata di dati biometrici, sociali e digitali. Sebbene i suoi margini d’errore siano documentati, l’esercito israeliano lo ha comunque impiegato nelle prime fasi della guerra per selezionare obiettivi di attacchi aerei.

Il costo umano, come era prevedibile, è stato pesantissimo. Funzionari israeliani e americani hanno ammesso che l’uso di questi strumenti ha condotto a numerosi casi di identificazioni errate, arresti immotivati e, soprattutto, alla morte di civili. “Nessun’altra nazione ha sperimentato l’intelligenza artificiale sul campo con la stessa intensità e frequenza di Israele,” hanno affermato esperti militari europei e statunitensi. Il rischio, ora, è che quanto accaduto a Gaza diventi il modello delle guerre future.

Un elemento chiave dell’apparato è l’utilizzo del riconoscimento facciale, attuato soprattutto nei checkpoint temporanei. Qui, telecamere ad alta risoluzione inviano le immagini dei volti palestinesi a un sistema che, pur supportato dall’intelligenza artificiale, ha faticato a identificare correttamente persone con volti parzialmente oscurati o feriti. Gli errori, in ogni caso, non hanno fermato gli interrogatori e le detenzioni arbitrarie.

Non è tutto. L’Unità 8200 ha anche addestrato un large language model – un modello linguistico avanzato in lingua araba – servendosi di decenni di intercettazioni, trascrizioni e contenuti social rubati ai palestinesi. Il modello ha permesso di sviluppare un chatbot in grado di eseguire ricerche mirate tra conversazioni digitali, immagini e video. È un sistema che supera le barriere dei dialetti, tradizionalmente ostacolo per gli sviluppatori.

Le grandi aziende del tech coinvolte mantengono una posizione ambigua. Microsoft e Meta hanno rifiutato di commentare. Google dichiara che “il lavoro dei riservisti alle sue dipendenze non è collegato all’azienda”. Tuttavia, secondo Avi Hasson, amministratore delegato di Startup Nation Central, i dipendenti di queste compagnie hanno giocato un ruolo chiave nell’innovazione legata a droni e integrazione di dati, offrendo accesso a tecnologie che l’esercito israeliano da solo non possedeva.

Il caso più emblematico riguarda i droni autonomi sviluppati da XTEND, azienda israeliana che collabora con le Forze di Difesa. Il fondatore, Aviv Shapira, ha dichiarato che l’IA consente ora ai droni di identificare e inseguire oggetti in movimento – “un’auto o una persona” – con “precisione letale”. Un salto qualitativo che affranca i dispositivi dalla necessità di immagini statiche e che apre scenari di attacco automatizzato da remoto.

L’intera strategia non è nuova per Israele. Già nei conflitti precedenti a Gaza e in Libano, Tel Aviv aveva utilizzato le operazioni militari per mettere alla prova droni, spyware e il sistema di difesa Iron Dome. Ma questa volta la sofisticazione delle tecnologie impiegate segnano un salto epocale. E dietro la narrazione dell’”efficienza” e della “deterrenza”, si nasconde la fine di qualsiasi protezione per i civili innocenti.

Secondo il New York Times, alcuni ufficiali israeliani hanno sollevato timori etici riguardo all’uso eccessivo dell’IA. Ma le voci critiche restano minoritarie. Intanto, il “laboratorio di Gaza” continua a fornire dati, statistiche, esperimenti.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAesercito israelianoguerraintelligenza artificialepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Obbligazioni di guerra a sostegno di Israele

Un’indagine rivela che sette sottoscrittori di “obbligazioni di guerra” sono stati determinanti nel consentire l’assalto di Israele a Gaza.  Dal 7 ottobre 2023 le banche hanno sottoscritto obbligazioni emesse dal governo israeliano per un valore di 19,4 miliardi di dollari. di BankTrack, PAX e Profundo (*), da La Bottega del Barbieri Un’indagine condotta dal gruppo di ricerca finanziaria olandese Profundo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: nasce la Global Sumud Flotilla, “il più grande sforzo civile per rompere l’assedio di Gaza”

Attivistɜ e volontariɜ della Freedom Flotilla Coalition, della Global March to Gaza e del convoglio Sumud si sono uniti per lanciare la Global Sumud Flotilla (GSF) – il più grande sforzo civile via mare dalla nascita dell’assedio illegale imposto dall’occupazione israeliana a Gaza. A giugno, migliaia di volontari sono stati mobilitati via terra, via mare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ uno sporco lavoro / 1: ma qualcuno deve pur farlo…

Almeno per una volta l’alter ego dell’ispettore Stephan Derrick, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ha lasciato da parte l’ipocrisia con cui da tempo l’Europa maschera le sue posizioni dichiarando che «Israele sta facendo il lavoro sporco anche per noi». di Sandro Moiso, da Carmilla Una frase che più che dai dialoghi della serie televisiva che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La ribellione dei ricercatori: 300 membri del CNR rifiutano di collaborare al riarmo

Oltre 300 ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno dichiarato la propria indisponibilità a prestare la propria attività intellettuale a studi finalizzati al settore bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

UK: Palestine Action e legislazione anti terrorismo

23 giugno 2025 – Yvette Cooper, Home Secretary del Regno Unito, dichiara l’intenzione di mettere al bando Palestine Action ai sensi della legislazione antiterrorismo, ponendo quindi l’organizzazione sullo stesso piano di gruppi armati come al-Qaeda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le applicazioni più vendute create da spie israeliane

Alcune delle applicazioni di Apple e Google più scaricate sono state sviluppate da spie e Criminali di Guerra israeliani, generando miliardi di entrate per l’Economia dell’Apartheid.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zohran alza la temperatura

Una sorpresa dagli Stati Uniti governati da Trump: la vittoria di Zohran Mamdani alle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York, che ha da subito scatenato il delirio islamofobo della destra e l’allarme nell’establishment democratico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: I popoli dell’Oaxaca convocano un Incontro Nazionale contro la Gentrificazione

I popoli e le comunità dell’Oaxaca hanno convocato l’Incontro Nazionale contro la Gentrificazione, davanti alla necessità di organizzazione “per far fronte al saccheggio” territoriale e culturale provocati dalla gentrificazione e turistificazione nel paese.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I Costi Planetari dell’Intelligenza Artificiale

“Artificial Intelligence is neither artificial nor intelligent.” – Kate Crawford, Atlas of AI