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Israele: continua esercitazione aerea con Usa, Italia e Grecia

«Ci misuriamo con le medesime minacce nel Medio Oriente ed è dunque importante che abbiamo la capacità di agire assieme in caso di necessità», ha affermato uno degli ospiti stranieri, l’ambasciatore statunitense a Tel Aviv, Dan Shapiro.

Alla esercitazione partecipano un sessantina di aerei da combattimento fra cui F-15, F-16, Tornado, Amx e B-152. Come ha scritto qualche giorno fa dall’analista americana Stephanie Westbrook, l’aeronautica israeliana mira ad aumentare di 10 volte il numero di obiettivi che è in grado di rilevare e distruggere. Il piano in cantiere, Expanding Attack Capacity (EAC), punta a un uso “massiccio, persistente e punitivo” della cosiddetta “forza aerea di precisione” per ridurre la durata delle guerre future ed evitare l’uso di forze di terra, considerato costoso e dannoso in termini diplomatici.

Per sostenere quanto previsto dal programma EAC, è in atto una ristrutturazione, la più importante negli ultimi 40 anni, dell’aeronautica israeliana (IAF) che verrà attuata in modo graduale nei prossimi mesi. Il rinnovamento toccherà ogni aspetto delle operazioni aeree e comporterà importanti cambiamenti nella pianificazione delle missioni, nella gestione delle risorse, nella valutazione dei danni dei bombardamenti e nel coordinamento con eventuali forze delle coalizioni occidentali nella regione.

Secondo i comandi israeliani, la potenza della “macchina” deve essere tale da “sostenere un aumento enorme nella quantità di bersagli” che l’IAF rileva e distrugge. Con miglioramenti significativi nelle capacità di abbinare la continua raccolta di intelligence alle “armi di precisione”, la IAF prevede, infatti, di generare un numero esponenziale di nuovi obiettivi nel corso di ogni giorno di guerre future.

da Nena News

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