Le forze israeliane impediscono a migliaia di fedeli di entrare a Gerusalemme per pregare
Gerusalemme/al-Quds. Ieri mattina, venerdì 15 marzo, le forze di occupazione israeliane hanno impedito a migliaia di fedeli musulmani palestinesi di raggiungere la moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata, per celebrare la prima preghiera del venerdì del mese sacro del Ramadan.
Testimoni hanno riferito di un significativo dispiegamento di truppe israeliane attorno al checkpoint di Qalandiya a nord di Gerusalemme, al checkpoint di Zeitoun a est e a Betlemme a sud. Migliaia di fedeli sono stati respinti ed è stato negato loro l’accesso alla città con il pretesto della mancanza di permessi necessari.
Le forze di occupazione hanno anche schierato migliaia di agenti di polizia nei vicoli della Città Vecchia di Gerusalemme, intorno alla Moschea di Al-Aqsa e ai suoi cancelli per limitare l’ingresso dei fedeli.
Questa azione fa seguito all’installazione di barriere di ferro alle porte della moschea di Al-Aqsa, in particolare alle porte di King Faisal, Al-Ghawanmeh e Al-Hadid, nel tentativo di esercitare un maggiore controllo sull’ingresso dei fedeli e di limitare l’accesso e la libertà di culto nel luogo sacro.
Da notare che le autorità di occupazione hanno già imposto severe restrizioni all’ingresso dei fedeli nella Città Vecchia di Gerusalemme e nella Moschea di Al-Aqsa dallo scoppio dell’aggressione israeliana in corso contro il popolo palestinese, all’inizio di ottobre dello scorso anno.
La Moschea di Al-Aqsa è il terzo luogo di culto più sacro per i musulmani di tutto il mondo dopo La Mecca e Medina, in Arabia Saudita. È sotto l’occupazione militare israeliana dal 1967.
(Fonti: Quds News, Quds Press, MEMO).
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da InfoPal
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