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Messico, non si placa la rabbia: incendiata sede del PRD a Chilpacingo

Da settimane, ormai, quotidiane manifestazioni di solidarietà con gli studenti scomparsi attraversano tutto il paese, con la richiesta di fare luce su uno degli episodi più gravi e misteriosi della recente storia messicana. Dopo il ritrovamento di diverse fosse comuni nei dintorni di Iguala, infatti, si sono moltiplicate le proteste per chiedere che venga fatta chiarezza sull’episodio, nella speranza di ottenere il ritorno dei 43 “normalistas” in vita.

Nella giornata di ieri, a Chilpacingo, alcune centinaia di insegnanti del sindacato CEGET hanno assediato la sede locale del PRD (Partido de la Revolucion Democratica) e, dopo avere scritto sui muri dell’edificio diverse frasi in solidarietà con gli studenti scomparsi (“Ayotzivive” “43 desaparecidos, cuantos mas?”), vi hanno appiccato fuoco.

L’azione arriva a distanza di pochi giorni dall’incendio del Palazzo del Governo, sempre nella capitale del Guerrero, per opera degli insegnanti e degli studenti di Ayotzinapa. Questo tipo di azioni, che ben mostrano il sentimento di rabbia, sconforto e disperazione che vive il Messico in queste settimane, puntano a evidenziare le responsabilità delle istituzioni nella mattanza poliziesca di Iguala e nell’ambigua gestione delle indagini che faticano ancora a trovare i responsabili degli omicidi e delle sparizioni. Il PRD, secondo partito del paese e forza “di sinistra”, governa l’intero stato del Guerrero da diversi anni, e si è più volte reso complice di violente repressioni ai danni di studenti e lavoratori. Senza dimenticare, ovviamente, il sindaco di Iguala, José Luis Abarca, anch’egli del PRD e attualmente latitante poiché ritenuto uno dei mandanti della sparatoria contro i “normalistas” di Ayotzinapa, nonché tramite istituzionale dei cartelli locali della droga, con i quali sembra essersi instaurato da tempo un rapporto reciproco di “do ut des” in nome del profitto e della pace sociale.

Un Messico in continua agitazione, dunque, al quale si unisce una grande solidarietà internazionale che proprio nella giornata di oggi, 22 ottobre, è chiamata ad esprimersi al fianco dei famigliari e dei compagni dei 43 studenti ancora mancanti.

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