Palestine Action occupa e smantella la fabbrica di armi Thales a Glasgow
Nelle prime ore di questa mattina (ieri ndr), quattro attivisti di Palestine Action hanno iniziato un’occupazione della fabbrica della compagnia di armi Thales nel sud di Glasgow. Gli attivisti hanno scalato la fabbrica salendo sul tetto all’alba e hanno iniziato a causare gravi danni alle strutture del sito, costringendo i lavoratori a evacuare l’edificio. La loro occupazione è in corso, rendendo inutilizzabile il nastro trasportatore di armi di Thales.
Thales è una delle più grandi aziende di armi del mondo, che produce droni militari, veicoli corazzati, sistemi missilistici e altro ancora. Tra gli hardware assortiti legati alla guerra realizzati da Thales, spicca il progetto drone Watchkeeper. Il progetto mira a promuovere la polizia e la sorveglianza delle popolazioni prigioniere appartenenti alle nazioni di Iraq, Palestina e Afghanistan. Gli UAV Watchkeeper sono stati anche testati sulle acque britanniche dalla UK Border Force, monitorando il flusso di rifugiati che cercano di entrare in Gran Bretagna.
Lo sviluppo del drone Watchkeeper è stato fatto in collaborazione tra Thales e l’israeliana Elbit Systems; lo sviluppo ha attinto pesantemente alle conoscenze raccolte dall’uso costante dei droni Hermes 450 di Elbit sui cieli di Gaza.
Gli abitanti di Gaza parlano spesso di come la presenza costante del drone, compreso il suo persistente ronzio, induca ansia e paura e si aggiunga al costante stato di trauma in cui vive Gaza. Storie come queste hanno spinto gli attivisti a garantire che la catena di approvvigionamento militare di Israele in Gran Bretagna sia colpita attraverso l’azione diretta.
A Gaza, un team di artisti palestinesi ha dipinto un murale dedicato a Palestine Action, ringraziando la rete di attivisti per i loro sacrifici e le vittorie contro il commercio di armi britannico-israeliano.
Palestine Action Scotland è l’ala scozzese di Palestine Action, la rete di azione diretta che ha inferto duri colpi alle operazioni della società di armi di proprietà israeliana Elbit Systems. Iniziando la loro seconda azione, il gruppo ha messo in gioco corpi e libertà al fine di porre fine a un business di espropriazione, occupazione e omicidio sostenuto dallo stato che attraversa il mondo.
Immagine di Neil Terry.
Tradotto da Freedom News
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