Sangue a Damasco: almeno 40 morti e 170 feriti negli attentati più gravi dall’inizio della crisi
La tv di stato ha mostrato corpi dilaniati e decine di auto distrutte. Un massacro che il governo attribuisce a terroristi legati all’opposizione che, da parte sua, addossa ogni responsabilita’ al regime. Intanto sorride chi vuol far precipitare la Siria nella guerra civile.
La televisione di stato siriana ha mostrato immagini raccapriccianti di corpi dilaniati e di decine di carcasse annerite di automobili. La tangenziale e’ stata di fatto tagliata di due dalle esplosioni, talmente potente che ha quasi distrutto una palazzina appartenente ad un complesse delle forze di sicurezza, forse l’obiettivo dell’attacco.
E’ il più grave degli attentati compiuti in Siria dall’inizio, 15 mesi fa, di una crisi che ha già fatto migliaia di morti, segnata dai bombardamenti dell’esercito governativo contro le roccaforti dell’opposizione. Un massacro che il governo attribuisce a terroristi legati all’opposizione che, da parte sua, addossa ogni responsabilita’ al regime.
Il cessate il fuoco proclamato un mese fa viene violato tutti i giorni dal regime e dai ribelli armati. Il generale Mood, capo degli osservatori dell’Onu che operano in Siria, sfuggito ieri ad un attentato nei pressi di Deraa, ha esortato tutte le parti, interne ed esterne, coinvolte nelle vicende siriane a cessare subito le violenze. Il paese ormai precipita in un guerra civile simile a quella che ha insaguinato e continua periodicamente ad insaguinare il vicino Iraq.
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