Siria: le SDF resistono agli attacchi turco-jihadisti. Il punto con il giornalista Murat Cinar
Le Forze democratiche siriane continuano la propria resistenza agli attacchi di stato turco e milizie jihadiste del sedicente Esercito nazionale siriano, controllato da Ankara.
I combattimenti si concentrano nella campagna a sud di Manbij, dove le forze militari del confederalismo democratico denunciano che gli aerei da guerra turchi hanno intensificato il proprio sostegno alle bande jihadiste, in difficoltà di fronte alla controffensiva delle Sdf iniziata lo scorso 23 dicembre.
Sul terreno, in corso violenti scontri nei villaggi Alloush, Atshana e Al-Mustaha. Nel frattempo, anche se al momento la situazione è ferma e sono in corso trattative, nei giorni scorsi il comandante in capo delle Sdf Mazloum Abdi ha ricordato che la minaccia di invasione turca della città di Kobane “è ancora alta”.
In un altro comunicato le Forze democratiche siriane affermano di aver abbattuto un drone militare turco Bayraktar TB2 nelle vicinanze del ponte Qara Qawzak e della Diga di Tishreen, dove si combatte da settimane, a sud di Kobane. “Si tratta del terzo drone turco di questo tipo abbattuto dalle nostre forze nell’ultimo mese”, si legge nel comunicato.
“Questi droni turchi – spiega il comunicato delle Sdf – sono stati uno strumento fondamentale nelle invasioni coloniali turche e sono stati utilizzati per commettere massacri e crimini di guerra contro il nostro popolo e le nostre forze armate nel corso degli anni”. “Questi droni turchi – prosegue la nota – rimangono un obiettivo primario per le nostre forze, e non esiteremo ad abbatterli con tutti i mezzi, utilizzando l’autodifesa e le capacità auto-sviluppate di cui disponiamo”. Si tratta dei droni prodotti dalla turca Baykar, presieduta dal genero di Erdogan, che nei giorni scorsi ha annunciato l’acquisto dell’italiana Piaggio Aerospace.
L’intervista di Radio Onda d’Urto a Murat Cinar, giornalista di origini turche e nostro collaboratore
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