I palestinesi ci chiedono di protestare, mentre le principali gare ciclistiche fanno di tutto per premiare l’apartheid di Israele con inviti speciali alla squadra sponsorizzata dal governo israeliano.
Il parlamento nordirlandese di Stormont continua a vivere lo stallo dettato dagli unionisti che non vogliono fare i conti con la vittoria elettorale dello Sinn Fein. In contemporanea con l’arrivo di Biden e Sunak nell’isola sono cresciute nuovamente le tensioni.
Il 5 aprile si è svolta una protesta di massa a Delhi, la capitale dell’India. Secondo il CITU (Centre of Indian Trade Unions), la più grande assemblea di lavoratori del Paese e una delle organizzazioni coinvolte, circa 100.000 manifestanti sono arrivati dai diversi Stati del Paese.
Le Brigate “Martiri di al-Aqsa”, braccio militare di Fatah, hanno dato l’annuncio della morte di due dei loro leader, Saud at-Titi e Muhammad Abu Dira’ “Al-Bub”, avvenuta martedì sera, in uno scontro armato con le forze di occupazione (IOF) nel cittadina di Deir al-Hatab, a est di Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata.
L’Unidad Piquetera ha organizzato mercoledì scorso una giornata nazionale di blocchi stradali in circa 128 punti del paese, contro la politica di aggiustamento del governo nazionale e del FMI, che si esprime in un aumento della povertà, milioni di senzatetto, disoccupazione e fame.
Fonti locali hanno affermato che aerei da guerra israeliani hanno iniziato a bombardare siti della resistenza palestinese e terre agricole nel nord e nel sud della Striscia di Gaza.
Con il passar delle ore, la chiarezza sulla responsabilità nella morte di più di 40 migranti a Ciudad Juárez indica chiaramente lo stato messicano.
Dopo il caso della cessione della banca Credit suisse, anche in Germania le più grandi banche hanno visto un crollo del valore dei loro titoli, su tutte la Deutsche bank.
In Francia proseguono blocchi e scioperi alla vigilia dell’incontro tra la premier Borne e i sindacati sulle pensioni, domani.
Si tratta dell’ennesimo processo in cui il tentativo è quello di criminalizzare un movimento antimilitarista, antimperialista e internazionalista che da anni si oppone alla nocività di una delle più grandi basi militari statunitensi, la base M. U. O. S. (Mobile User Objective Sistem).