InfoAut
Immagine di copertina per il post

Caricate le mamme NoMuos

Brutale repressione stamattina contro il comitato mamme nomuos di Niscemi durante i consueti blocchi all’ingresso della base.

Dopo le poco credibili rassicurazioni pronunciate il 15 Febbraio dal console USA di Napoli circa la sospensione dei lavori e dell’ingresso di materiali e operai nel cantiere, quanto accaduto negli ultimi due giorni ha svelato le reali intenzioni yankee.

Ieri mattina, infatti, i presidianti l’accesso alla base militare hanno trovato nascosti nei mezzi militari, camuffati da soldati americani, degli operai ai quali hanno impedito l’accesso al cantiere Muos. È così diventata innegabile questa viscida pratica che più volte era stata denunciata dai NoMuos ma sempre smentita da chi a diverso titolo, dalla questura di Caltanissetta al consolato americano, difende la base militare. Quanti e quante, da mesi hanno invece deciso di difendere con i propri corpi il territorio nel quale vivono, sono riusciti però ad evitare che i piani del Muos andassero avanti senza intoppi.

Così stamane i NoMuos hanno deciso di reintensificare i blocchi all’ingresso dell’area militare determinati a non permettere il cambio della guardia ai soldati dentro la base. A mezzogiorno circa, però, la tensione è salita e ha evidenziato, ancora una volta, la non estraneità dei questurini agli interessi della base americana.

Agenti della Digos e del reparto mobile hanno infatti caricato le donne del comitato mamme NoMuos per permettere ai mezzi americani di entrare nella base U.S. Navy. Le mamme non hanno ceduto alle pressioni della questura e hanno opposto la loro determinazione al passaggio dei mezzi, ma la brutalità poliziesca non ha avuto alcuna timidezza e le ha allontanate con forza dalla strada col risultato che, tutt’ora, quattro donne sono in ospedale per le lesioni riportate.

Se è sempre stato chiaro che la revoca delle autorizzazioni non era che un piccolo risultato intermedio in una partita ancora tutta da giocare, questi ultimi due giorni di lotta hanno confermato che né l’esercito americano né i suoi lacchè sono disponibili ad accettare rallentamenti nella costruzione del Muos. I NoMuos dal canto loro hanno ribadito la loro determinazione a bloccare i lavori e a costruirsi un ambiente salubre e libero da inquinamenti elettromagnetici a prescindere dalle promesse di sospensione sempre più vuote di significato e nel frattempo si fa sempre più vicina la manifestazione nazionale convocata per il 30 Marzo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

carichemammenomuosUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Provocazione fascista al Liceo Einstein di Torino: la polizia carica gli studenti

Gli studenti hanno risposto alla provocazione gettando i volantini nel cestino, ma pronti a difendere i fascisti vi erano gli agenti della digos e la celere che sono intervenuti malmenando gli studenti e le studentesse, caricandoli e fermando un ragazzo di 15 anni con tanto di ammanettamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cariche alla manifestazione in solidarietà alla popolazione palestinese e contro il governo Meloni “Blocchiamo Tajani”

Una manifestazione indetta per contestare la loro presenza come esponenti del Governo Meloni, complice di Israele nel genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Napoli: basta complicità con Israele, raccontiamo la verità nelle nostre città

Nella giornata di ieri come attivist3 della rete Napoli per la Palestina, bds, sanitari per Gaza e centro culturale Handala Alì siamo stat3 al PHARMEXPO per contestare la presenza di TEVA, azienda farmaceutica israeliana, complice dell’occupazione e del genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bologna: sfratto violento con cariche di polizia per fare spazio ad un B&B di lusso

Violento sfratto in via Michelino 41, Bologna, dove due famiglie con bambini piccoli sono state cacciate di casa a suon di manganelli da parte delle forze di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I bulldozer di guerra israeliani: finire ciò che la Nakba ha iniziato

Le spedizioni di bulldozer sovvenzionate da Washington stanno consentendo a Tel Aviv di radere al suolo Gaza, rilanciando le tattiche utilizzate durante la Nakba per la Pulizia Etnica della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.